L’11 febbraio 2020 la Ferrari svelava al mondo la SF1000, una delle vetture più disastrose mai create a Maranello
Era il 2020. Ancora niente covid, Vettel era ancora un pilota Ferrari, Hamilton aveva “solo” 6 titoli mondiali e Charles Leclerc era al suo secondo anno in Ferrari. A Maranello c’era un’aria confusa, a causa soprattutto di un motore tanto veloce nella prima parte del 2019, quanto penalizzato poi dal comunicato della FIA che lo dichiarò illegale.
Era una fredda giornata d’inverno, ma ancora nessuno si aspettava un disastro di tale dimensione. Eliminazioni in Q1, doppiaggi, umiliazioni e soltanto 3 podi in tutta la stagione, rispettivamente in Austria, Gran Bretagna e Turchia. Una vettura terribile, che in alcuni momenti ha fatto rimpiangere anche la SF14T, l’ultima Ferrari guidata da Fernando Alonso nel 2014, che riuscì a soffrire nello stesso momento sia di sottosterzo, sia di sovrasterzo.
Fu anche l’ultima stagione in Ferrari di Sebastian Vettel, che non riuscì mai nel suo obiettivo, riportare il titolo a Maranello dopo anni di digiuni, beffe e delusioni. Un mix di errori del pilota (come nel 2018) e vetture inguidabili (proprio come quella del 2020) che non ha mai creato le condizioni per poter assistere al secondo tedesco campione del mondo in Ferrari dopo la grande leggenda di Michael Schumacher.
131 punti (98 per Charles Leclerc, settimo nel mondiale, e 33 per Vettel, addirittura tredicesimo) sesto posto finale nella classifica costruttori e solo tre podi: un resoconto inquietante, che fece vacillare la carica dell’allora team principal Mattia Binotto (rimasto poi fino al termine della stagione appena conclusa) e creò enorme malcontento in tutti i tifosi, risollevati (in parte) dai nuovi regolamenti introdotti nel 2022 che sembrano poter dare nuova vita allo sbiadito Rosso Maranello di qualche anno fa.