Saranno addirittura sei le case automobilistiche che produrranno Power Unit nel 2026: e quanti dubbi…
Ferrari, Mercedes e Alpine/Renault: i tre produttori “storici” di motori V6 nell’era ibrida saranno in buona compagnia nel 2026, con l’entrata dei nuovi regolamenti.
In arrivo, infatti, ci sono 3 nuovi costruttori: Audi, che lavorerà con il team Sauber, Red Bull-Ford, che andrà quasi sicuramente a motorizzare la Red Bull e l’AlphaTauri, e la Honda, che apre a scenari improbabili. Se infatti per i primi due lo scenario è delineato, per Honda le incognite sono tantissime.
Al momento, infatti, la griglia si comporrebbe così: Mercedes ed Aston Martin con la power unit Mercedes, Ferrari e Haas con la PU di Maranello, Sauber con Audi, Red Bull e AlphaTauri (occhio però ad una eventuale cessione del team di Faenza a terzi, magari proprio con un ritorno come team di Honda) con Ford, Alpine con il suo motore (ma attenzione anche ad Andretti-Cadillac, il nuovo team capitanato dalla leggenda del motorsport Mario Andretti, che sembrerebbe voler entrare in F1 proprio con una vettura motorizzata dal team francese), mentre Williams e McLaren sono le due più “in dubbio”: difficile che a Woking, sede del team nero-arancio, si decida di tornare alla casa motoristica nipponica (Honda) dopo i disastri culminati con la famosa frase di Fernando Alonso (“GP2 Engine, GP2… ARGHHH!”, paragonando il motore Honda ad un motore di Formula 2), mentre in casa Williams il rapporto con Mercedes prosegue a gonfie vele, come dimostra anche il trasferimento di James Wolves.
Insomma… un vero e proprio caos in pieno stile Formula 1.