La DORNA sta infliggendo long lap a raffica per chi viola il regolamento, dimenticandosi però che queste penalità non sembrano aver mai risolto nulla…
Si conclude (per fortuna) il primo weekend della stagione 2023 di MotoGP.
E viene davvero da dire “per fortuna”: già dal venerdì, con l’incidente di Pol Espargarò, la situazione era sembrata parecchio preoccupante in pista, con piloti che tentavano il tutto per tutto e una ghiaia che tanto ha fatto discutere già a partire dai test.
Sembrava essere il giorno peggiore, ed invece è stato probabilmente il migliore: durante la Sprint Race del sabato Mir e Marini hanno rovinato le gare di Quartararo e Bastianini, con quest’ultimo che ha fratturato la scapola, mentre domenica l’entrata di Marquez ha rischiato di causare gravissimi infortuni.
Appoggiandosi quindi alle parole di Aleix Espargarò, il quale dice che “tutti i piloti dovrebbero darsi una calmata, ma anche la DORNA non sta facendo un ottimo lavoro”, servirebbe un reset totale da parte di tutti quanti ed un mea culpa generale: oggi la MotoGP è pericolosa, e di questo passo prima di fine anno ci scappa il morto.
Serve un cambio di passo: dopo le entrate viste questo weekend non può esserci il “long lap” come unica penalità commisurata. Non serve, ed è pure pericolosa.
Il long lap penalty, che di media fa perdere qualche secondo, è una sanzione che non risolve niente, anzi: i penalizzati, dopo averla scontata, sono ancor più agguerriti e decisi nel recuperare terreno.
Ergo, saranno ancora più aggressivi in pista, e il rischio di incidenti aumenta, ottenendo l’effetto opposto.
Quale soluzione? Semplice.
Si chiama “Race ban”.
Sbagli? La gara dopo non corri. Come un cartellino rosso nel calcio, come una squalifica. Una soluzione dura ma semplicissima, che farebbe domare questi “leoni in gabbia”, come li ha definiti Mauro Sanchini.
Fonte immagini: Twitter.com/HRC_MotoGP