Nel segno di Jules

di Stefano Zambroni

Gli occhi, lo sguardo, il carattere. Charles Leclerc ricorda anche nei più minimi dettagli il compianto Jules Bianchi, scomparso nel 2015 dopo 9 mesi di coma profondo, a causa di un incidente a Suzuka rivelatosi fatale. Jules era come un fratello maggiore per Charles: fu proprio papà Bianchi una delle prime persone a mettere “il Predestinato” su un kart e capirne sin da subito le potenzialità (Philippe Bianchi era, tra le altre cose, il migliore amico di Hervè Leclerc, padre di Charles, scomparso prematuramente nel 2017).

Sono tante, tantissime le cose che accomunano i due piloti. Una tra le tante è il legame con la Ferrari: Jules doveva infatti essere il sostituto di Kimi Raikkonen nella Scuderia, forse nel 2016. Uno scambio mai avvenuto, proprio a causa di quel fatale incidente: Kimi restò in Ferrari fino al 2019, quando a sostituirlo fu proprio… Charles Leclerc. Un posto che doveva essere di Bianchi, ma che il destino ha voluto che fosse il suo “fratellino” ad occuparlo.

Charles Leclerc non ha infatti mai nascosto di aver sempre ammirato la figura di Jules come fosse il suo fratello maggiore. Il numero 16 della Ferrari ha sempre detto che il povero Bianchi meritava il sedile più di lui, e che è soltanto grazie a Jules che Charles è in F1.

Due istinti uniti, due destini divisi: ora il compito di Charles è vincere per Jules, rendendo questa storia una favola a lieto fine, nonostante il lutto e la mancanza del numero 17 che continuerà a correre sopra le nostre teste, senza mai fermarsi.

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