A casa sua

di Stefano Zambroni

È il 2019, e le urla di Carlo Vanzini a Monza scrivono e segnano per sempre la storia moderna della Ferrari: “Il Predestinato vince! A casa nostra! A casa nostra!”
Lì, a casa nostra, Charles ha vinto. A casa sua, invece, continua a digerire bocconi amari dal 2017, anno dopo anno, delusione dopo delusione.

Un film che ha già visto, non solo a Monaco.
Non solo a casa sua.

Lì, tra le strade dove è nato, cresciuto e diventato uomo, però, fa molto più male. Una maledizione simile a quella di Senna col suo Brasile, a Interlagos.
Ed è sicuro che Leclerc, proprio come Ayrton, interromperà la maledizione con un’impresa delle sue, proprio come fece a Monza nel 2019.

Charles, un pilota che per guidare usa il cuore più che il piede destro, già pronto a superare i limiti della sua SF-23. A costo di sbagliare, di sentire la pressione e la gente che critica, pronta poi a lodarlo dopo una pole position.

Soltanto una decina di anni fa prendeva il pullman per andare a scuola lì, dove c’è il rettilineo, dove i grandi campioni sono passati per primi sotto la bandiera a scacchi, sognando un giorno di essere tra quelli.
Di diventare proprio come il suo idolo, Ayrton Senna, che a Montecarlo ha vinto 7 delle ultime 8 gare che ha corso lì, un record al quale nessuno osa nemmeno avvicinarsi.

Non resta che attendere venerdì, per dare il via al weekend più glamour dell’anno e, chissà, se questa sarà la volta buona dove Carlo Vanzini griderà al cielo per Charles.
“Il predestinato vince! A casa sua! A casa sua!”

Chissà…

Foto: Scuderia Ferrari

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