Aston Martin, Alonso: “Non siamo riusciti a migliorare la macchina durante la stagione, il 2026 un’occasione”

di Alessio Evangelista

Fernando Alonso è intervenuto nella conferenza stampa del giovedì in vista dell’appuntamento in Qatar, penultima gara dell’anno.

Una stagione da dimenticare per l’Aston Martin, lontana parente della vettura ammirata nelle prima parte del 2023. che in questo campionato occupa la quinta posizione nel mondiale costruttori. L’obiettivo vero è quello di tornare competitivi nel 2026 e Fernando Alonso non attende altro.

Aston Martin, Alonso: "Non siamo riusciti a migliorare la macchina durante la stagione, il 2026 un'occasione"
Aston Martin, Alonso: “Non siamo riusciti a migliorare la macchina durante la stagione, il 2026 un’occasione”

Lo spagnolo, intervenuto nella conferenza del giovedì in vista del GP del Qatar, ha analizzato la stagione. Queste le parole dell’asturiano: “Ci sono degli alti e bassi per tutti, non siamo riusciti a migliorare molto la macchina nel corso della stagione. Tutte queste difficoltà ci stanno insegnando parecchie lezioni, quello sarà l’aspetto più positivo della seconda parte dell’anno. Abbiamo capito bene su quali aspetti fatichiamo al momento.

A Singapore abbiamo fatto una buona domenica. Dopo la pausa estiva abbiamo fatto fatica. Tutti gli aggiornamenti non hanno portato i risultati che speravamo ma c’è una comprensione chiara su dove muoverci. A Las Vegas domenica la macchina sembra aver preso vita, ho lasciato Las Vegas pensando che volevo salire in macchina e riprovarci”.

L’obiettivo realistico è quello del 2026: “Al momento e per il prossimo anno non siamo nella condizione di lottare per il Mondiale. Forse nel 2026 con le regole nuove potremmo provarci. Max ha dimostrato di non aver punti deboli, ha fatto tanti punti quando la macchina andava bene ma anche quando non era competitiva. Se avessi l’occasione, potrei rendergli la vita difficile”.

Infine, Alonso ha concluso parlando della differenza tra queste vetture e quelle dei primi anni 2000: “Il piacere della guida non è legato soltanto alla pista. A volte superare i limiti di quello che la macchina può fare, ti produce gioia. E poi l’adrenalina, la velocità, tutto il tipo di decisioni che prendi d’istinto ti danno un senso di libertà. Le macchine dei primi anni 2000 erano le migliori da guidare, molto leggere”

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