A Maranello si ragiona in ottica 2024: la Ferrari 676 non sarà un’evoluzione della SF-23. Ma recuperare Red Bull è impensabile
Cautela.
Questa è la parola d’ordine con cui si riparte a Maranello, in vista del 2024: niente previsioni o titoloni da giornale, ma solo tanto lavoro sottotraccia. Diffidate da chi, nei prossimi mesi, farà pronostici sulle vetture del 2024: Red Bull parte due passi avanti a tutte, e questo le rivali (soprattutto Ferrari) lo sanno meglio di chiunque altro.
Le parole di un ferrarista per il 2024
In merito a ciò, GPKingdom ha intervistato un motorista della Scuderia Ferrari (in anonimo), domandandogli quale fosse l’umore per la prossima stagione. E sono parole che non faranno emozionare i tifosi della Rossa: “2024? Le aspettative sono le stesse di questa stagione. Il vero obiettivo è il 2026, abbiamo già iniziato a sviluppare alcuni pezzi: cambieranno gli interassi, le dimensioni della power unit saranno più piccole e verranno tolte alcune componenti.”
“Fino al 2026 ci saranno miglioramenti aerodinamici ed evoluzioni al gruppo delle sospensioni, ma raggiungere la Red Bull al momento sembra impensabile.
Non aspettiamoci un copione diverso nel 2024: il congelamento di alcune componenti rende ancor più impossibile recuperare un team così più avanti rispetto a tutti, sia come vettura, sia come affiatamento di squadra. Quest’anno sono cambiate molte cose tra l’addio di Binotto e l’arrivo di Vasseur, tantissimi membri della squadra sono cambiati e altri arriveranno tra il 2024 ed il 2025.
Ci saranno altri due anni di dominio Red Bull? Quasi sicuramente sì, anche noi fatichiamo a capire come facciano ad essere così forti. Per questo, l’obiettivo primario ora resta il 2026“, ha concluso.
Niente stop agli aggiornamenti in casa Ferrari
È bene però chiarire due punti sulla prossima stagione.
Il primo: il motto di Vasseur e compagnia non è “ci riproveremo l’anno prossimo”, ma bensì “capiamo cosa non è andato“. Una filosofia comprensibile: interrompere gli aggiornamenti di una macchina così altalenante ed incomprensibile significa rischiare di rifare gli stessi errori nel 2024. E mentre Mercedes ha deciso di abbandonare la W14, Scuderia Ferrari dovrebbe cercare soluzioni per il 2023 fino ad Austin, pista molto dinamica tra lunghi rettilinei, curvoni e saliscendi.
Non sarà un’evoluzione della SF-23
Il secondo: niente “SF-23 EVO”. L’ordine dato dai piani alti della Rossa è semplice: foglio bianco e ripartire, con lo stesso spirito con cui Ferrari ha avviato il progetto Hypercar. Cancellare cosa non è andato, mantenere i pregi di una vettura così complicata e cercare di migliorare le soluzioni già portate da altri team, dove il modello resta sempre Red Bull.
Dimentichiamoci le pance scavate: carta e penna in mano a Diego Tondi, capo aerodinamico, e Fabio Montecchi, Head of Vehicle Concept (il sostituto di David Sanchez), mentre per la power unit 066/7 il materiale è in mano a Enrico Gualtieri, capo del reparto motori. L’obiettivo è quello di costruire una vettura estrema, competitiva ed affidabile: compito facile a parole ma difficilissimo nei fatti, soprattutto visto il netto vantaggio che ha Red Bull al momento.
Non aspettiamoci, dunque (a meno di clamorosi ribaltoni), un finale diverso dalla vittoria Red Bull nel 2024: il ciclo di Max Verstappen non sembra essere finito, così come quello della scuderia austriaca.
Foto: Scuderia Ferrari
Scritto da: Zambro – GPK