Anche Eicma 2024 ha ricordato il pilota e creator Luca Salvadori, scomparso lo scorso 14 settembre durante una gara in Germania
Genuino, divertente e per certi versi anche “visionario”, nel rendere digitale la sua passione: sono passati esattamente due mesi dalla scomparsa di Luca Salvadori, 32enne milanese morto a Lipsia dopo un terribile incidente a bordo della sua moto.
Ad Eicma, la più grande fiera mondiale delle due ruote, sono state diverse le manifestazioni di affetto verso il content creator: il pubblico ha infatti più volte omaggiato con applausi la sua figura, tra le più note quando si parla dell’evento milanese. I suoi video sull’Eicma hanno raggiunto ogni anno centinaia di migliaia di visualizzazioni, diventando un appuntamento fisso per tutti i suoi fan.
Anche Dainese, nota azienda di tute da gara, ha omaggiato Salvadori inserendo in vetrina gli indumenti da gara del compianto pilota: “La tuta di un pilota che è riuscito a suscitare emozioni e far avvicinare al motociclismo un ampio pubblico. Un comunicatore e un appassionato genuino, per sempre parte della famiglia Dainese.”
La denuncia del padre: “Sicurezza assente”
In questi due mesi, però, non sono mancate le polemiche: a denunciare la sicurezza del circuito è stato proprio il padre, Maurizio Salvadori, figura ben nota nel mondo delle corse essendo il proprietario del Team Trident, squadra per la quale hanno corso quest’anno anche Leonardo Fornaroli, vincitore della Formula 3, e Gabriel Bortoleto, fresco di approdo in Formula 1 con Sauber.
Con estrema compostezza ed eleganza, in un video su YouTube il padre di Luca ha espresso il suo parere sulla vicenda: “Ho visto le immagini dell’incidente, al momento non sono visibili perchè sotto indagine. Luca era perfettamente cosciente dei rischi di queste gare, e l’incidente con Didier Grams è una fatalità, perchè quando la moto che precede va in highside è una fatalità.”
“Mi sento di dire, però, che le barriere di protezione sono state messe in modo criminale. Non sono il papà che cerca colpevoli per la morte del figlio, ma il tema della sicurezza è un tema che va portato avanti. Correre in pista e correre in strada ha rischi diversi, ma ciò non toglie che bisogna fare di tutto perchè la sicurezza sia sempre massima. La sicurezza è una scienza, e non si può improvvisare.”
“Questa sarà la missione che porterò avanti, con l’unico scopo che cose del genere in futuro si riducano, e che si faccia il massimo su questo argomento, cosa che non è stata fatta nell’ultima gara nella quale Luca ha partecipato. Ho parlato con alcuni piloti che seguivano Luca nelle posizioni dietro, e mi hanno detto di voler smettere: non si può giocare con la vita di piloti animati da sacro e sano entusiasmo, ma che si affidano a organizzazioni totalmente incompetenti”, conclude.
Foto: Luca Salvadori