Finisce la vicenda Red Bull-FIA sul T-Tray: nessuna irregolarità secondo la Federazione dopo nuovi controlli. Caso T-Tray dunque archiviato
“L’indagine si è conclusa rilevando che non c’è stata alcuna violazione, confermando dunque la posizione già adottata dalla FIA durante il GP degli Stati Uniti ad Austin”. Recita così un comunicato della FIA in merito a uno dei temi più spinosi delle ultime settimane: il caso T-Tray. Aperto il dibattito alla vigilia del weekend di Austin, negli Stati Uniti, che vedeva Red Bull accusata da alcuni team (McLaren su tutti) di modificare il proprio assetto tra qualifica e gara attraverso il dispositivo del T-Tray, ora è stato finalmente (e forse definitivamente) chiuso questo capitolo, che avrebbe potuto davvero mettere nei guai il team di Milton Keynes. O almeno, per oggi, e stando alle dichiarazioni della FIA.
Red Bull, accusata da tutte le parti allo scoppio della faccenda, ha sin da subito dichiarato la propria “innocenza” in merito al tema T-Tray e alle eventuali modifiche del set-up, per poi cambiare totalmente versione, ammettendo di aver già trovato modo di dialogare con la Federazione. Criticatissima da tutti gli altri team, FIA ha così deciso di trovare l’ennesimo compromesso di questa stagione, questa volta con Red Bull, dopo l’intrigata vicenda del “mini-DRS” di McLaren nel corso del GP dell’Azerbaijan.
Il comunicato della FIA sul T-Tray
Dopo un controllo “a sorpresa” da parte di FIA nella fabbrica britannica di Milton Keynes, la Federazione ha dunque così chiarito la vicenda sul T-Tray di Red Bull: “FIA controlla regolarmente la conformità dei team di F1 ai regolamenti tecnici, sportivi e finanziari e questo può portare a controlli a campione sul circuito o ispezioni e indagini direttamente nelle fabbriche. Allo stesso modo, è prerogativa dei team portare all’attenzione della Federazione qualsiasi preoccupazione sulla conformità ai regolamenti degli altri concorrenti e questo fenomeno è chiaramente intensificato nei campionati in cui la competizione per la vittoria finale è più serrata, come è avvenuto nel 2024”.
La nota prosegue così: “La FIA prende molto sul serio qualsiasi problema di questo tipo e cerca di andare oltre a tutti i controlli di conformità che effettua nei weekend di gara. Nell’ambito di questo processo di valutazione, i delegati tecnici della Federazione hanno visitato la sede della Red Bull Racing per indagare a fondo sulle recenti accuse relative al design del pavimento anteriore del fondo e al suo utilizzo“.
Quale allora il risultato dell’indagine? Come già anticipato FIA ha chiuso il proprio comunicato così: “L’indagine si è conclusa rilevando che non c’è stata alcuna violazione, confermando dunque la posizione già adottata dalla Fia durante il GP degli Stati Uniti ad Austin”. Dopo la strabiliante vittoria in Brasile di Max Verstappen, Red Bull può dunque tirare un bel sospiro e riprendere in modo più sereno la propria rincorsa a Ferrari e McLaren nella lotta al Costruttori. Serenamente, o almeno per ora.
Foto: Oracle Red Bull Racing, McLaren