Pecco Bagnaia sale per la decima volta in stagione sul gradino più alto della MotoGP: l’ennesima prova del “Campione”
L’errore fatale di ieri. Il Campione supportato da un’intera nazione che, caduto a bordo pista, vede il rivale sfrecciare sempre più verso la sua coppa, che per due anni ha tenuto stretto stretto tra le braccia.
Quell’adesivo numero 1 che si stava per staccare: non che il 63 non vada bene, capiamoci, ma lui è il numero uno, è il migliore, è quello che quando si mette davanti non ce n’è per nessuno, ma proprio per nessuno.
A quell’adesivo sul cupolino, un po’ sciupato dopo la Sprint di ieri, Pecco ha dato una forte pacca, tale da mantenerlo sulla sua Desmosedici per altre due settimane.
Poi sarà quel che sarà, ma la prova di forza data oggi è proprio da… da campione.
Cadere e rialzarsi, crederci anche quando la matematica sembra condannarti, lottare fino a quando l’ultima, flebile speranza è accesa.
Questo è Pecco Bagnaia, diventato oggi il 6º pilota nella storia del motomondiale a vincere 10 gare in un anno, sempre più nella storia della Ducati e dello sport italiano.
E allora capiamoci: forse, per una volta, va bene così. Certo, a Barcellona si tenterà l’impossibile… ma se dovesse andar male?
Se dovesse andar male, Pecco rimarrà il vincitore di 10 gare in una stagione, il più vincente di sempre in Ducati, il tre volte campione del mondo, colui che quando è in Ducati ufficiale non conosce posizione finale nel mondiale diversa che un 1º o un 2º secondo.
Per dirla in altri modi: se Pecco non è il più forte in pista, è il secondo.
E nelle carriere di ogni pilota, qualsiasi sia la leggenda che prendiate in considerazione, ci sono tanti secondi posti duri da mandar giù.
Lo sportivo vero però, il Campione, non accetta il secondo posto.
Ed ecco spiegato perché oggi Pecco ha corso così, imprendibile anche per il suo grande rivale.
“Perché il campione, si vede qua.”
Foto: Ducati Corse