Dopo l’elettrizzante GP del Messico, il circus approda a Interlagos per il GP del Brasile. Chi è però il favorito? Red Bull risorgerà? Occhio a Mercedes
Dopo un emozionante GP del Messico, per la F1 e il circus è tempo di spostarsi qualche centinaio di chilometri più a sud del continente americano, in Brasile (qui orari e meteo per l’appuntamento). Nella città di San Paolo, una megalopoli situata nel sud-est dell’immenso territorio brasiliano, si disputerà infatti l’edizione numero 52 del GP del Brasile, quasi sempre ininterrottamente a Interlagos, pista in periferia di San Paolo (per 10 volte si è anche corso a Jacarepagua, nei pressi di Rio de Janeiro). Molta l’attesa e tanta la storia che precedono il fine settimana sudamericano, dove si correrà ancora una volta sulla pista di sua maestà Ayrton Senna, grande idolo di casa.
A tenere banco però, come tema principale del fine settimana, e presumibilmente anche dei prossimi quattro weekend, sono le classifiche Mondiali: da un lato la sfida tra la fortissima McLaren di Lando Norris e l’ormai in caduta libera Red Bull di Max Verstappen, da un altro la lotta a tre (ma sempre più a due) tra le Papaya, Ferrari e Red Bull. La domanda sorge spontanea: chi sarà il favorito a Interlagos per trionfare? A quale vettura la pista verdeoro si adatta meglio? E soprattutto, come arrivano all’appuntamento brasiliano Ferrari, McLaren e Red Bull?
“Aut-Aut” Red Bull: tutto o niente in Brasile
Il momento a dir poco traumatico che si sta vivendo a Milton Keynes ormai da mesi, è diventato una realtà: Max Verstappen non trionfa dal GP di Spagna, Sergio Perez è quasi sempre costantemente fuori dal Q3 e dai punti, e la RB20 fa fatica a seguire il passo di McLaren e Ferrari, sempre in netto miglioramento gara dopo gara. Tutte le difficoltà di Horner e i suoi, possono essere spiegate anche dal fatto che in Messico, pista sulla carta dove Red Bull ha sempre vinto o quantomeno centrato la pole, sia arrivata lontanissima persino dal podio (anche senza i 20 secondi, Verstappen sarebbe arrivato a più di 10 secondi da Leclerc, quest’ultimo con 2 soste effettuate).
Se fino a qualche tempo fa Max riusciva sempre a metterci una pezza, e a porre rimedio ad una situazione sempre più insostenibile, ora la concorrenza di McLaren e Ferrari sembra esser troppa roba anche per il tre volte iridato olandese, che vanta 47 lunghezze di margine su Norris nel Mondiale piloti. Se nel Mondiale piloti Verstappen cercherà di difendersi da Lando, nel Costruttori invece Red Bull ha urgente bisogno di tornare a vincere e totalizzare punti, seppur con un deludente Sergio Perez. Brasile sulla carta potrebbe essere una buona pista per la RB20, ma forse il gap da Ferrari e McLaren e una sempre più probabile penalità in griglia per Verstappen, ostacolano qualsiasi sogno.
Ora o mai più: Norris e McLaren
L’unica a competere realisticamente su entrambi i fronti, sono certamente Lando Norris e McLaren, unite nel conquistare entrambi i titoli mondiali. Tuttavia, il britannico nel “tour americano” non ha ancora centrato l’obiettivo dei 25 punti, che mancano da Singapore. Urgente dunque vincere per Norris, che non può più permettersi di perdere punti contro la Red Bull di Verstappen. In soccorso di Lando, oltre all’aiuto di un Oscar Piastri sottotono da qualche gara, può giungere non solo la probabile penalità di Verstappen, ma anche la Sprint Race, che logicamente distribuisce punti preziosissimi ai fini di un Mondiale che sarà testa a testa.
Alla vigilia dell’appuntamento di San Paolo, McLaren appare essere super favorita, additata almeno così da tutto il paddock, e non potrebbe essere altrimenti vedendo le caratteristiche del layout della pista. Curve lente e veloci che si alternano, oltre che l’indispensabile necessità di una vettura stabilissima, fanno al caso della macchina di Woking, che dovrebbe svettare in terra verdeoro. Occhio però all’emotività e agli errori, fin qui troppi per Norris e McLaren, chiamate a rispondere alle critiche dirompenti delle ultime settimane.
Sull’onda dell’entusiasmo: Ferrari
“La speranza è l’ultima a morire” è certamente il motto usato in questa seconda parte di stagione da Vasseur e i suoi. Dall’Olanda in poi, la Rossa è totalmente un’altra monoposto se confrontata alla scadente parte centrale di campionato, che forse ha fatto pagare dazio a Leclerc e al Cavallino. Ma, con serietà e aggiornamenti, la Ferrari non ha mollato ed è tornata a vincere e convincere in Italia, Austin e Messico.
Cavalcare l’onda dell’entusiasmo, con annesso ottimismo spinge un super Carlos Sainz (alle ultime gare in rosso) e Charles Leclerc a credere nell’inseguimento a McLaren. 29 i punti da recuperare, e Brasile, malgrado sia una tappa sulla carta molto più affine a McLaren, può essere il trampolino di lancio per un vero e proprio “break-point”. E dunque, sorpasso nel Mondiale.
L’imprevedibile outsider: Mercedes
Dare aggettivi alla W15 e alla stagione della Mercedes sembra essere un’impresa titanica: alcuni picchi (con tre successi in Austria, Gran Bretagna e Belgio), e tantissimi bassi, alternati a prestazioni davvero inspiegabili. La stagione degli uomini di Wolff si concluderà inevitabilmente con un quarto posto nel Campionato Costruttori, rappresentando il peggior risultato nell’era Power Unit per Mercedes.
La tappa brasiliana ha però sempre strizzato l’occhio a Mercedes, con la scuderia di Stoccarda che ha trionfato nel 2022 con una favolosa doppietta (e prima vittoria in carriera di George Russell). Le caratteristiche della pista di Interlagos potrebbero regalarci sorprese, specialmente se si pensa che esse potrebbero potenzialmente adattarsi alla vettura di Brackley, bassa e ben stabile nelle curve ad alta velocità, come adocchiato a Silverstone, Spa o nel primo settore di Austin. Ma l’imprevedibilità, soprattutto in gara, della W15 può ulteriormente rimescolare le carte. Occhio dunque ad una possibile outsider nel pomeriggio di San Paolo.
Foto: F1, Mercedes-AMG Petronas, McLaren, Scuderia Ferrari HP, GPKingdom