Il weekend di Carlos Sainz in Messico si è concluso con la sua seconda vittoria stagionale, portando nuovamente la Scuderia Ferrari sul podio dopo la doppietta di Austin.
“Un filo rosso che ci unisce, che non si vede, si capisce” – Per un pilota vincere un Gran Premio di Formula 1 è sempre un’emozione senza eguali, ma quando quel successo è avvolto da una certezza di addio incombente, allora tutto cambia. Questo è quello che è successo a Carlos Sainz due giorni fa: il pilota madrileno è stato il vincitore del Gran Premio a Città del Messico. Tra coloro che aspettano che i sogni si realizzino rimanendo in balia degli avvenimenti, durante il weekend in Messico, Carlos Sainz ha fatto sua tutt’altra mentalità rientrando tra coloro i quali hanno chiaro l’obiettivo da raggiungere e ne tracciano subito la strada per conquistarlo.
Curva dopo curva all’Autodromo Hermanos Rodriguez, la mente di Carlos Sainz calcola i punti di corda e quelli di frenata assaporando la velocità; quella stessa forza che scorre al di fuori della monoposto, durante i settantuno giri della gara, scorre anche dentro alle sue vene come carburante per realizzare uno dei suoi ultimi sogni vestendo il Rosso di Maranello. Non ha mai nascosto, lo spagnolo, il suo desiderio di vincere un altro Gran Premio con la scuderia del Cavallino e pertanto, Sainz non ha incertezze o dubbi: il weekend all’Autodromo in Messico deve portare il suo nome, non per una scelta del fato o del destino, ma come risultato di una partita in cui ha giocato tutte le carte strategicamente e con competenza.
Al sabato pomeriggio, esce fuori dalla sua SF-24, posizionata di fronte al cartello numero 1, davanti a decine di fotografi che vogliono immortalare la prima pole position di questa stagione del pilota spagnolo, del separato in casa della Scuderia Ferrari. Rimane cauto e calcolatore mentre ripone il volante all’interno dell’abitacolo e dopo, esce dalla monoposto tirando un sospiro di sollievo; sa bene Carlos Sainz che quella pole position significa tutto e niente, la sfida più critica deve ancora essere giocata.
El Matador conquista il Messico
Una partenza bruciata quella al via del Gran Premio del Messico con l’ombra del tre volte campione del mondo che incombe sulla SF-24 di Carlos Sainz fino a superarla, ma al momento giusto, lo spagnolo riesce ad avere la meglio sul pilota olandese approfittando dei problemi di batteria che la RB20 inizia ad accusare durante il nono giro, facendo retrocedere Max Verstappen in seconda posizione proprio da dove era partito e proprio davanti al suo contendente al titolo, Lando Norris. Da quell’istante, è tutta una discesa per i restanti sessantadue giri fino ad arrivare alla bandiera a scacchi.
Al termine del Gran Premio – il cui risultato è l’insieme di strategie messe in atto dal madrileno e dal suo team sin dalla prima sessione di prove libere – Carlos Sainz, sempre estremamente concentrato, si lascia andare in un sorriso sincero e caldo mentre dichiara ai microfoni della stampa di aver voluto fortemente quella vittoria, per un bisogno personale e la realizzazione di un successo che sa di addio, di ringraziamento e di promessa mantenuta. Riccardo Adami, ingegnere di pista del pilota Ferrari ha definito la sua performance masterclass durante il team radio in cui, con voce rotta, Carlos Sainz ha ringraziato il Messico e la Scuderia di Maranello.
Se la gratificazione di vincere una gara è tanta, lo è ancor di più l’emozione di vincere vestendo di rosso, quel Rosso che, da anni ormai, fa sognare migliaia e migliaia di Tifosi nel mondo, quel Rosso che trasmette storia, passione e successo. E Carlos Sainz lo sa bene, così come il significato dell’attesa per poter arrivare ad assaporare il gusto del successo che solo il gradino più alto del podio può avere: “Onestamente, volevo davvero questo, ne avevo davvero bisogno anche per me stesso – volevo farlo. Ho detto per un po’ che volevo un’altra vittoria prima di lasciare la Ferrari e farlo qui di fronte a questa mega folla è incredibile“.
Charles Leclerc, compagno di squadra del classe ’94, è stato dichiarato il “nuovo sceriffo” ad Austin; Sainz, invece, i stato il nuovo “wrestler” di Città del Messico che ha saputo sbaragliare la concorrenza, prima in qualifica e poi in gara. Un risultato, quello all’Autodromo dedicato ai fratelli Rodriguez, che si unisce a quello ottenuto al Circuit of The Americas e, che continua ad accedere le speranze in casa del team di Fred Vasseur, il quale rimane attento gara dopo gara senza sbilanciarsi troppo per la possibile vittoria del campionato Costruttori, titolo che, a Maranello, manca dal 2008.
Foto: Scuderia Ferrari HP, Formula 1.