Nel giorno del 58ettesimo compleanno del campione olimpico di handbike andiamo a ripercorrere le tappe della vita di Zanardi
Un uomo che ha saputo affrontare la vita a testa alta, che ha saputo mettersi in gioco sempre e che si è sempre rialzato, diventando l’idolo di tanti giovani: lui è Alex Zanardi, esempio di cuore e coraggio.
“Vedo sempre il bicchiere pieno, non mezzo pieno” – Alex Zanardi
La storia di Alessandro Zanardi
Alex inizia a correre sui kart solamente all’età di 14 anni. Quando ne ha 25 inizia a disputare le sue prime gare di Formula 1, come pilota di riserva e successivamente come collaudatore. A causa dei pochi sponsor nel giro di qualche anno il pilota bolognese perde il sedile in F1 e inizia una nuova carriera in Formula CART.
Il 15 settembre 2001, però, al Lausitzring il fatidico incidente, che lo costringe all’amputazione di entrambi gli arti inferiori. Da qui però per Alex inizia una nuova vita.
La passione per l’handbike nasce per puro caso con un incontro con Vittorio Podestà, paraciclista della nazionale italiana. Il primo approccio con questo nuovo sport per Alex avviene nel 2006, con la maratona di New York, mentre le più grandi soddisfazioni arrivano con le due olimpiadi di Londra 2012 e Rio 2016, nelle quali colleziona ben 4 medaglie d’oro e 2 d’argento.
Per Zanardi da qui nasce una vera e propria missione: “Trasformare ciò che mi era accaduto in opportunità”. Fonda un progetto, Obiettivo 3, che nasce con lo scopo di far avvicinare sempre più ragazzi disabili al mondo dello sport. Questa società mira ad abbattere i pregiudizi nei confronti delle persone diversamente abili e cerca di creare opportunità che altrimenti in molti non avrebbero.
“Carissimo Alessandro, la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso. Attraverso lo sport ha insegnato a vivere la vita da protagonisti, facendo della disabilità una lezione di umanità. Grazie per aver dato forza a chi l’aveva perduta” – Papa Francesco, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport nel giugno 2020.
FOTO: Alex Zanardi