In giornata è arrivato l’annuncio di Adrian Newey in Aston Martin. I motivi del sì a Lawrence Stroll e il rifiuto a Maranello
Il giorno del grande annuncio di Adrian Newey in Aston Martin è finalmente arrivato! Il “mago” leggendario di Red Bull, dopo venti anni a servizio del costruttore di Mateschitz, aveva lasciato la squadra di Horner alla vigilia del weekend di Miami; tuttavia, dopo mesi e mesi, la decisione è finalmente arrivata. L’approdo in Aston di Adrian, dopo l’accostamento alla Ferrari durato per mesi ma mai concretizzato, è un colpo a dir poco leggendario per la squadra guidata da Mike Krack, ora più che mai quotata per un posto in alto nel 2026. Sì, proprio nel 2026, l’anno della rivoluzione totale in F1, in cui tra l’altro Aston Martin cambierà già a partire dal motore: addio a Mercedes, dentro Honda.
I fornitori giapponesi, dopo anni al servizio di Alpha Tauri (oggi Visa Cash App Racing Bulls) e soprattutto Red Bull, saranno infatti protagonisti della partnership con Aston, in seguito alla notizia della rottura proprio con Milton Keynes e Faenza. E sin da subito, gli intenti sono ben noti a Lawrence Stroll e i suoi: puntare al top nel 2026, pur dovendo logicamente sacrificare qualcosa nel 2025. E il lavoro adoperato sin qui dalla dirigenza, sembra proprio virare per questi obiettivi, con tanti nuovi innesti: parliamo di Enrico Cardile, direttore tecnico proveniente da Ferrari, Andy Cowell ex Mercedes, Bobb Bell per il reparto tecnico e l’altro italiano Luca Furbatto, proveniente da Sauber.
Insomma, una formazione niente male sulla carta. Ma quanto realisticamente Aston Martin può davvero sperare di impensierire Red Bull, Ferrari, Mercedes e McLaren? E’ chiaro che per il 2025 è davvero arduo pensare che il team britannico possa lottare per il vertice con i top team, come già detto più volte anche dallo stesso Fernando Alonso: un gap al momento troppo ampio e una grossa differenza di risorse a disposizione, sono i principali fattori che forzeranno (probabilmente) Aston a veder lontano il podio anche l’anno prossimo. Tuttavia, per il 2026, le carte saranno rimescolate, e Lawrence Stroll ha davvero tutte le chance di competere, con la consapevolezza che il vero fenomeno del paddock forse è al muretto.
Il rifiuto a Ferrari e le parole di Alonso
L’arrivo di Adrian Newey era decisamente ciò che mancava ad un team ben organizzato e strutturato come Aston Martin. Buone idee, buoni progetti, anche qualche monoposto (quella 2023 in particolare) assolutamente positiva, hanno caratterizzato gli ultimi anni a Silverstone (sede di Aston), ma nel concreto è sempre venuto a mancare il vero motore della squadra: il muretto. Tanti errori di strategia, troppi rischi e soprattutto enormi problematiche nello sviluppo della monoposto, hanno frenato le ambizioni della squadra di Lawrence Stroll, spesse volte partita fin troppo bene a inizio stagione, ma poi caduta a picco da metà campionato in poi.
Ma, come detto, lo sbarco a Silverstone di Newey, è giunto dopo un doloroso no a Ferrari: Vasseur e i suoi, che negli ultimi giorni hanno provato ad ingaggiare anche Gianpiero Lambiase da Red Bull, avevano a lungo accarezzato l’idea di abbracciare Adrian a Maranello, sebbene fosse nota la concorrenza proprio con Aston. Ma un trasferimento in Italia, così come l’ingaggio proposto da (non a caso miliardario) patron Lawrence, hanno portato Newey a declinare la proposta della Rossa. Dopo le parole dei giorni scorsi a Venezia, è tornato a parlare di Newey anche il pilastro di Aston Martin, Fernando Alonso.
L’iberico, al momento della presentazione odierna, ha così commentato: “Gareggiare l’uno contro l’altro per molti anni è stata più un’ispirazione per me e non solo per me. Penso che grazie ad Adrian, al suo talento e alle sue macchine, siamo tutti migliorati come piloti, come ingegneri, come team. Tutti noi che facciamo parte di questo mondo abbiamo dovuto alzare l’asticella grazie a lui. Tutto questo per poter competere contro di lui. Credo che questo sia uno dei motivi per dire che questo è un grande giorno per la squadra e per noi che ne facciamo parte”.
Fernando ha poi chiuso così: “Inoltre, Il progetto di Lawrence sta prendendo forma con Adrian, con Honda e con Aramco. Poi ancora, la nuova galleria del vento e tutta la squadra del futuro fanno la loro parte. E sì, per me sarà un’incredibile opportunità, a livello professionale, lavorare con Adrian e continuare a indossare il colore verde di questa squadra, di cui sono molto orgoglioso di far parte”.
Foto: Aston Martin Aramco F1 Team