Nelle ultime ore, sta avanzando l’idea che Vasseur abbia provato a portare Gianpiero Lambiase in Ferrari. E’ però arrivato un no
Una squadra che continua a crescere. Negli ultimi mesi, sotto la guida vigile e ferma di Frederic Vasseur, a Maranello sono cambiate tante cose: tanti ingegneri dell’era Mattia Binotto hanno lasciato Ferrari (Inaki Rueda, Enrico Cardile, Simone Resta), mentre in molti hanno intrapreso la via per Maranello, lasciando il proprio team. Un cambio quasi radicale quello apportato dal team principal d’Oltralpe, intenzionato ad allontanarsi dalla gestione passata (4 sono gli anni trascorsi da team principal della Rossa di Mattia Binotto), e ad avviare una graduale rivoluzione, con l’intento dichiarato di portare a casa il titolo Mondiale.
E, inevitabilmente, per poter vincere in F1, è necessario apportare cambiamenti e costituire una squadra forte e vincente: sotto Vasseur infatti, la Rossa ha cambiato modus operandi, provando ad ingaggiare ingegneri da altri costruttori, rallentando in ogni caso la classica salita di giovani leve dal “vivaio” di Maranello. Dopo che la saga Adrian Newey si è definitivamente conclusa, con Vasseur a negare che l’inglese si unirà a Ferrari dopo tutta la vita in Red Bull, i fari del Cavallino si sono spostati su Gianpiero Lambiase, sempre in casa degli eterni rivali austriaci. Ma perché investire proprio su Lambiase? E soprattutto che ruolo avrebbe una volta giunto in Ferrari?
Il tentativo per Lambiase e il suo ruolo in Ferrari
La pensata di Fred Vasseur, tuttavia, secondo le classiche voci del paddock, non sarebbe andata a buon fine. Gianpiero Lambiase, italiano ma nato a Londra, classe 1980, è diventato nelle ultime annate una vera e propria leggenda per Red Bull, e soprattutto per il fuoriclasse del colosso di Mateschitz, Max Verstappen. L’olandese tre volte iridato, da sempre legatissimo alla figura di Gianpiero, ha sempre corso in Red Bull con la voce di Lambiase a supporto sin dal suo debutto nel lontano 2016, molte volte sottolineandone l’importanza nel team.
Sebbene, in molte circostanze i due abbiano discusso via radio (anche in questa stagione a Budapest), il carattere forte e deciso di Lambiase ha sovrastato le critiche di Max al team o alla macchina: un atteggiamento da big, a cui certamente Fred ha strizzato l’occhio. Non è un segreto però che in molti, vedendo l’interessamento di Ferrari per Lambiase, abbiano pensato ad un utopico sbarco a Maranello proprio di Super Max, in crisi totale in questo momento a Milton Keynes. Tra le tante novità nella “formazione” Ferrari del 2025, era però impensabile di veder Max come pilota, specialmente poi se si osserva alle parole al miele sempre proposte dall’olandese a Lambiase stesso.
Queste alcune dichiarazioni, che in molti ricordano, di Max al termine della stagione 2021, quella del primo titolo Mondiale: “Gliel’ho detto, quando deciderà di smettere lascerò la Formula 1 anche io. Voglio lavorare solo con lui. Abbiamo un rapporto incredibile. Helmut Marko trova stupefacente il modo che abbiamo di comunicare. Ormai lui è il pilota e io l’ingegnere, voglio che mi dica alla radio quando divento o faccio lo st**zo e io voglio fare altrettanto nei suoi confronti. A livello di strategia non ho timori a gestirla dall’abitacolo“.
Se però, il tutto si fosse concluso con un’incredibile fumata bianca (cosa ancora non da escludere seppur davvero ardua), quale il ruolo di Lambiase in Ferrari? Gianpiero avrebbe difatti operato sempre come ingegnere di pista, ma chiaramente non di Max Verstappen, bensì di Lewis Hamilton, il quale si allontanerà a sua volta dal leggendario “Bono” (Peter Bonington). Lewis invece, abbraccerà il comunque ottimo Riccardo Adami, ingegnere di pista di Carlos Sainz, ed ex ingegnere di Sebastian Vettel con la Rossa.
Foto: Scuderia Ferrari HP, Oracle Red Bull Racing