In Olanda la prova di forza McLaren allarma Marko e i suoi. Ma è davvero una Red Bull in crisi? Ecco perché c’è da preoccuparsi
Il GP d’Olanda si è rivelato come un vero e proprio punto di svolta per questo 2024. Se Miami e Imola avevano infatti lanciato dei primi segnali di concorrenza, da qualche gara a questa parte si avverte un’aria diversa, in quanto il trend sembra mutato radicalmente. A dirigere ora le operazioni in vetta c’è pertanto McLaren, dominatrice come non mai delle ultime gare, e vero punto di riferimento per tutti. E se in Ungheria il dominio è stato incontrastato, in Olanda la prova di forza è stata probabilmente ancora superiore.
Norris, che ancora una volta ha sbagliato in partenza, ha non solo fulminato la Red Bull di Verstappen, ma addirittura distaccato di ben 22 secondi, con una velocità impressionante in qualsiasi condizione e con qualsiasi mescola. Il dominio delle Papaya di Woking era presumibile già dal venerdì, con un passo gara mostruoso e ampiamente superiore alla concorrenza. Ma ciò che più preoccupa Red Bull e la concorrenza (anche Mercedes e Ferrari da non omettere), è sicuramente la completezza della monoposto britannica, capace di essere la più efficiente in tutte le condizioni e layout, sia a basso che alto carico aerodinamico.
L’arrivo dirompente al vertice degli uomini di Stella, è stato per certo sottostimato in primis da Helmut Marko e Horner: una Red Bull in crisi come non mai non era prevedibile, e la striscia di ben 5 GP senza vittorie era un qualcosa che non si vedeva addirittura dal 2020, l’ultimo anno di chiaro dominio Mercedes. E se prima a soffrire era solo Sergio Perez, additato come colpevole (e non senza ragioni) per la perdita di punti nel costruttori, ora a farne le spese di queste difficoltà è anche Max Verstappen, che più volte in questo weekend di Zandvoort ha denunciato le difficoltà di Red Bull.
L’allarme di Helmut Marko: “Entrambi i Mondiali a rischio”
A suonare l’allarme è stato anche l’uomo più atteso, nonché uno dei vecchi leader di Milton Keynes, Helmut Marko. Il dirigente austriaco, protagonista delle vicende mercato piloti in casa Red Bull (e Racing Bulls), ha così commentato le difficoltà di Red Bull in questo momento: “È un risultato allarmante. Soprattutto se si guarda al giro più veloce di Norris, è stato fatto nel suo ultimo giro senza DRS, girando in 1:13.8“.
Poi il malcontento per la gara e lo stupore per la velocità di Norris: “Credevamo anche che se lui avesse vinto la partenza, noi avremmo potuto vincere la gara. Ma la cosa strana è stata che Piastri aveva quasi la stessa velocità di Lando e una volta che si è messo dietro Leclerc, era finita. Ma quando Max è stato raggiunto da Lando, è passato e se n’è andato.”
“Ci sono molte idee e modi diversi. Ma dobbiamo fare qualcosa. Va tutto di pari passo. Dobbiamo capire meglio l’auto, che ha più bilanciamento, perché con un miglior bilanciamento c’è più fiducia per il pilota e meno usura degli pneumatici. Ma gli aggiornamenti devono portare un miglioramento, non solo teorico, ma anche in termini di tempo sul giro. Dal punto di vista cronometrico non abbiamo ottenuto lo stesso risultato mostrato nelle simulazioni.”
E sui Mondiali? Red Bull deve davvero essere preoccupata,malgrado l’enorme vantaggio nel piloti e un gap che continua a ridursi nel Costruttori, di perdere i Mondiali? La risposta di Marko è eloquente: “Come ha detto Max prima della pausa estiva, la squadra deve lavorare di più e deve trovare dei miglioramenti perché così il suo campionato è a rischio. Anzi, entrambi”.
Foto: Oracle Red Bull Racing