Esteban Ocon ha dichiarato di non aver alcun rimpianto nel salutare la scuderia di Enstone a fine stagione: “Ho dato tutto quello che avevo a questa squadra”.
Ad Abu Dhabi, ultimo Gran Premio del 2024, la storia tra Esteban Ocon e la scuderia di Enstone si concluderà dopo quattro stagioni, di cui quest’ultima la più buia per Alpine, guidata dal secondo team principal più giovane della storia della Formula 1. Il francese, attuale compagno di squadra di Pierre Gasly, correrà senza alcun rimpianto al fianco del rookie Oliver Bearman al volante della monoposto che seguirà la Haas VF-24 nel 2025.
Le parole del numero 31, intervistato da Motorsport.com, fanno trasparire un lamentela nei confronti della mancata comunicazione all’interno di Alpine, sottolineando come molte volte i feedback dati dai piloti non siano stati accolti, oltre alla dichiarazione di non avere alcun rimpianto nell’addio alla scuderia francese: “[…] Ho dato tutto quello che avevo a questa squadra. Rimpianti a un punto tale che, sapete, non sono solo io: sono Daniel [Ricciardo], Fernando [Alonso], Pierre [Gasly], io stesso. Tutti i piloti che sono passati da questo team hanno dato un feedback alla squadra”.
“Normalmente c’è un circolo in cui, dai piloti alla squadra, si danno alcune informazioni. Poi c’è il feedback tecnico: ‘sì, avete ragione, dobbiamo affrontare questo aspetto’ oppure ‘no, non possiamo, a causa di questo o quel motivo’. Non c’è stato nulla di tutto ciò. L’anno successivo si scopre che alcuni dei problemi di cui si è parlato non sono stati risolti e sono andati nella direzione opposta”.
“Cerco di guidare la squadra al meglio, ma non sempre siamo stati ascoltati. E questo è il motivo per cui alcuni problemi rimangono ancora dopo cinque anni in questa squadra. Ora ci sono persone nuove, all’interno della squadra, dal punto di vista tecnico. Auguro loro il meglio e spero che questa squadra possa avere successo. Ma quel cerchio era fondamentale fin dall’inizio e non è stato messo a posto correttamente per farci fare un passo – un passo sufficiente per il futuro“. Nonostante le accuse mosse all’ex-team guidato da Bruno Famin, Ocon non ha mancato di sperare che la sua squadra precedente possa avere successo trovando una combinazione che permetta di scalare le classifiche del Mondiale Piloti e Costruttori.
Esteban Ocon in Haas: “Caposquadra? Non so se sia il termine giusto”
Uno sguardo al futuro non manca mai; pertanto, ad Esteban Ocon è stato domandato del suo ruolo come pilota più esperto all’interno del team americano guidato da Ayao Komatsu il prossimo anno, e la sua risposta ha mostrato equilibrio affermando che cercherà di non far disperdere alcun discorso nell’aria, a differenza di quanto accaduto nella sua precedente scuderia: “Non so se ‘il caposquadra’ sia la cosa giusta da dire, ma ci metterò impegno, sforzi, dedizione per non perdere nessun dettaglio e per condividere tutto ciò che ritengo importante per migliorare – ma in fretta“
“Non è necessario aspettare un anno perché le cose arrivino, perché ci vuole tempo per svilupparle, per crearle. E se ti manca qualcosa per i primi sei mesi, beh, può passare un anno e sei mesi prima che ti arrivi. Ho imparato che il cerchio è la chiave. E deve accadere. E mi assicurerò che una volta detto qualcosa riceva [un feedback] e una spiegazione, in modo da poter aprire un dibattito. Perché se parli nell’aria, sai, il discorso si disperde e non va da nessuna parte” ha concluso il pilota francese.
Foto: Esteban Ocon