Il caso Andretti si riapre: il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta procedendo ufficialmente ad un’indagine nei confronti di Liberty Media.
Si torna a parlare del caso Andretti. Dopo che il suo ingresso come nuovo team all’interno del campionato di F1 era stato prima appoggiato dalla FIA, e poi rifiutato dalla stessa, la quale ha consigliato ad Andretti di puntare all’acquisizione di un team già esistente, adesso Liberty Media è sotto inchiesta dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
La negativa ricevuta per il colosso americano era stata sottoposta all’attenzione del repubblicano Jim Jordan, il quale aveva chiesto maggiori chiarimenti riguardo al processo decisionale che avrebbe spinto l’organizzazione a rifiutare Andretti, direttamente ai proprietari della Formula 1, giungendo poi ad un’escalation di interesse politico, tanto da portare il presidente della Commissione Giudiziaria della Camera degli Stati Uniti ad aprire un’indagine anche nei confronti di Liberty Media.
Caso Andretti, Maffei: “Collaboreremo pienamente all’indagine”
”Per quanto riguarda Andretti […] abbiamo annunciato l’esistenza di un’indagine del Dipartimento di Giustizia. Intendiamo collaborare pienamente con tale indagine, comprese le relative richieste di informazioni” ha comunicato Greg Maffei a Wall Street giovedì scorso.
Per il CEO di Liberty Media non è stata violata alcuna legge antitrust ai danni del team Andretti Autosport affermando che ogni decisione presa sia stata motivata adeguatamente: “Riteniamo che la nostra decisione, la decisione della F1, sia stata conforme a tutte le leggi antitrust statunitensi applicabili e abbiamo illustrato in dettaglio le motivazioni della nostra decisione nei confronti di Andretti in precedenti dichiarazioni. Non siamo certo contrari all’idea che qualsiasi espansione sia sbagliata”.
“Esiste una metodologia di espansione che richiede l’approvazione della FIA e della F1 ed entrambi i gruppi devono trovare i criteri soddisfatti. Siamo certamente aperti alla presentazione di domande da parte di nuovi concorrenti e alla loro potenziale approvazione se i requisiti sono soddisfatti” ha concluso Maffei.
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