Situazione difficilissima in casa Ferrari: ora il team di Maranello rischia di avere ripercussioni a lungo termine dopo l’errore nell’ultimo pacchetto di aggiornamenti
Ci si aspettava il salto di qualità, è stato fatto un salto nel vuoto. Una Ferrari nel pallone, spenta ed anonima: gli aggiornamenti della Spagna dovevano essere l’ultimo tassello per lottare costantemente alla vittoria… mentre invece si sono rivelati un bruttissimo scherzo degli uomini di Maranello, costretti ora a lavorare il doppio per riscattare l’errore pagato a caro prezzo negli ultimi GP.
Ferrari, il paradosso della Spagna
Prima del Gran Premio di Spagna, la Ferrari stava attraversando un piccolo calo di forma. Dopo la vittoria di Charles Leclerc nel Gran Premio di Monaco, il team ha vissuto un weekend disastroso in Canada: i problemi erano dovuti a una combinazione di set-up sbagliato e condizioni della pista sfavorevoli, piuttosto che a una mancanza fondamentale di prestazioni.
Il deludente risultato di Montreal ha quindi innescato la risposta della fabbrica: Ferrari ha anticipato gli aggiornamenti previsti a Silverstone in Spagna, sperando di sbloccare qualche decimo ancora inespresso su una SF-24 in grande forma nella prima parte di stagione. Il risultato è stato però disastroso, con la monoposto che ha iniziato a generare instabilità aerodinamica e bouncing, problemi che hanno costretto il team a tornare indietro al vecchio pacchetto. Paradossalmente, quando Ferrari voleva invertire il trend, è entrata in un tunnel che appare senza fine.
Le restrizioni imposte dal budget cap rendono gli errori di sviluppo, come il recente errore della Ferrari, particolarmente costosi. Una parte significativa del budget del team è stata spesa per aggiornamenti che si sono rivelati controproducenti: ricercare e poi produrre aggiornamenti per correggere questo errore richiederà tempo, come riportato da lastwordonsports. Eliminare il bouncing non significa necessariamente trovare più prestazioni: tutto ciò, dunque, sarebbe solo il primo passo per la risalita.
Una buona notizia per la Ferrari è che la pausa estiva è solo tra poche settimane, minimizzando il numero di gare in cui il team di Fred Vasseur dovrà combattere con “una mano legata dietro la schiena”: gli uomini della Rossa hanno spiegato come in realtà hanno compreso le cause degli errori, e che stanno lavorando per rimediare.
Ferrari, 2025 come il 2021?
Il rischio, però, è che questo errore si prolunghi con il passare del tempo. Ferrari ora è concentrata nel tornare sui propri passi e rimediare agli errori, e dunque le forze (a differenza dei competitor) sono meno concentrate sullo sviluppo del 2024. Ciò implicitamente rallenta il lavoro per il 2025, avendo meno sicurezze per il nuovo progetto: lo stesso 2025 è un’annata che sarà particolare, visto che nel primo anno di Lewis Hamilton in Ferrari tutte le forze saranno messe per sviluppare la nuova vettura del 2026, con il cambio regolamentare.
Paradossalmente, dunque, gli effetti di una crisi in questo momento potrebbero vedersi anche sul 2026. Logica che chiaramente prevede il peggior scenario possibile: se davvero Ferrari, come in tanti sostengono, è finita “in confusione”… allora le conseguenze potrebbero essere anche a lunghissimo termine.
La speranza è quella di non vedere un 2025 come il 2021, anno di transizione dove la Rossa non vinse mai.
La convinzione è che a Maranello abbiano le forze per invertire in fretta il trend, ritornando al più presto a mostrare in pista la bella SF-24 che ci ha fatto emozionare nelle prime otto gare stagionali.