Fa notizia nelle ultime ore l’intrigante “clausola Perez” inserita nel suo rinnovo mesi fa. Ecco le condizioni e i candidati pronti a sostituire il messicano
Una stagione turbolenta e ora più che mai disastrosa continua a condizionare Sergio Perez. Sì, sembra il copione del 2023, ma in realtà siamo un anno avanti. Il messicano della Red Bull, “fresco” di rinnovo con il team austriaco, sembrava difatti sicuro di conservare il sedile della RB20 anche per la prossima annata. Ma se inizialmente i dubbi cominciavano ad avanzare prepotentemente per il 2025, ora incertezze emergono dai dettagli del contratto rinnovato e potrebbero seriamente compromettere la carriera in F1 di Perez: è infatti clamorosamente a rischio la permanenza in questa seconda parte di 2024 di “Checo” al volante della Red Bull.
Già, proprio la carriera, dato che in caso di un “Perez out”, è drasticamente improbabile vedere Checo sul volante di una F1 l’anno che segue. In realtà i primi accenni a questo epilogo sempre più probabile sono già stati forniti dal solito Helmut Marko: il dirigente austriaco di Red Bull aveva già lanciato un vero e proprio ultimatum al messicano ex Sauber e Force India, minacciando che nel caso in cui questo trend di risultati negativi fosse continuato, non ci sarebbe stato nulla da fare se non testare la carta Lawson o Ricciardo. E i primi abbozzi, seppur ironici, erano giunti anche dal team principal Christian Horner.
Ma quali allora i dettagli sorti da questa “clausola Perez”? Il team avrebbe, infatti, inserito questa vera e propria clausola che obbligherebbe il messicano a non prendere più di 100 punti di distacco da Max in due fasi distinte del campionato, al termine della stagione e prima della pausa estiva. E dopo la gara in Gran Bretagna se si parlava di nubi sempre più dense sulla sua permanenza, ora non è da escludere un temporale sempre più imminente.
Il nodo costruttori e tutti i candidati al sedile di Perez
Perché Red Bull però solo adesso ha estrema fretta di sciogliere il nodo Perez? I 100 punti di distacco da Verstappen, che al momento sono 137 ad essere precisi (118 punti per Sergio, 255 per Max), sembrano a due gare dalla pausa estiva assolutamente irrecuperabili. La fretta di Horner e Marko è ancor più incrementata però da un altro fattore, chiamasi classifica costruttori. Una situazione che sicuramente Red Bull aveva sottovalutato e non messo in conto, dopo le prime gare dominate a inizio anno, non calcolando un possibile inseguimento di Ferrari e McLaren. E in effetti come dargli torto. Ma la realtà ora è che c’è bisogno di una soluzione efficiente e ci si comincia a guardare intorno.
Yuki Tsunoda sembrerebbe essere infatti abbastanza defilato dalla possibilità di sedersi sulla monoposto di Milton Keynes, con un contratto già rinnovato con Faenza e Visa CashApp Racing Bulls. Salvo sorprese il giapponese, autore fin qui di una stagione più che positiva, è indietro nelle gerarchie nei riguardi del più esperto Ricciardo e del debuttante Lawson. Il sedile per il neozelandese è praticamente garantito per la prossima stagione, poiché la CashApp o Red Bull promettono un posto libero. A traballare è certamente Daniel Ricciardo, la cui permanenza in Racing Bulls è seriamente messa a rischio dal giovane classe 2002, e che dunque non può far altro che sperare nella chiamata di Marko in Red Bull.
Foto: Oracle Red Bull Racing, Visa CashApp RB F1 Team