Il GP di Imola 2003 è ricordato principalmente per la vittoria di Michael Schumacher, nonostante un grave lutto lo colpì in quel weekend tragico…
Imola, 20 aprile 2003.
Michael e Ralf Schumacher sono appena arrivati in Autodromo. Il cielo non sorride: è grigio, cupo, malinconico, come l’umore dei due ragazzi di Kerpen. Michael parte dalla pole, Ralf parte secondo, eppure hanno le lacrime agli occhi.
Dopo le qualifiche del sabato, i due ricevono una chiamata direttamente dall’ospedale: la loro madre, che da due anni combatte contro un brutto male, è stata ricoverata ed ha le ore contate. Aspettare fino a lunedì per darle l’ultimo saluto? Impossibile: Elizabeth potrebbe non farcela.
Michael e Ralf si parlano e decidono: al termine della qualifica torneranno a Colonia, per stare vicino in quella che potrebbe essere l’ultima notte della loro madre.
Così sarà: Elizabeth muore nella notte, con accanto i suoi due amati figli. I due, riportano alcune indiscrezioni, non correranno la domenica: Ferrari promette di non fare alcuna pressione su Michael, ma una sua assenza sarebbe pesantissima in ottica campionato, dopo un inizio disastroso con soli 8 punti in 3 gare.
In gran silenzio, i due Schumacher tornano a Imola presentandosi la domenica mattina in pista. Alla fine ha prevalso la loro dedizione al lavoro, e sono pronti a scattare dalla prima e seconda casella.
Al via sarà Ralf a prendere il comando, riconquistato poi da Michael dopo un duello durato diversi giri, dove i due emozionano tutte le tribune.
Ralf ha poi un problema in pit-lane e chiuderà quarto, mentre Michael passa sotto la bandiera a scacchi per primo: ha vinto.
Ha vinto sopra le difficoltà, ha vinto per una Ferrari in apnea, ma soprattutto ha vinto per mamma Elizabeth. Nessuno, a fine gara, chiederà a chi Michael dedica quella vittoria.
Le uniche gocce sul podio di Imola non sono quelle del tradizionale champagne, ma le lacrime di Michael, degli spettatori e del cielo, che durante la premiazione fa scendere qualche goccia di pioggia come se pure lui stesse piangendo. O forse, è proprio mamma Elizabeth ad essersi emozionata da lassù.
“Credo che oggi Michael abbia mostrato chi è davvero”, dirà a fine gara Jean Todt. Il weekend più difficile in carriera per Schumi, nonostante sportivamente ha conquistato pole position, vittoria e giro veloce nella casa della Ferrari.
Una dimostazione del grande cuore nascosto del Kaiser, spesso coperto dal volto scuro e dall’aggressività feroce in pista.
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Foto: Formula 1, Twitter.com