Dalla NASCAR alla Formula 1: due campionati completamente diversi, ma uno rischia di fare l’errore dell’altro…
Non si placa la pioggia di critiche che la Formula 1 sta ricevendo dopo il deludente spettacolo di Miami. Tra il caso influencers, le “americanate” che in molti non hanno gradito e le prestazioni deludenti della nuova generazione, ora incombono sul Circus le ombre del caso NASCAR, che sembra davvero ricordare in tutto e per tutto ciò che ora sta succedendo alla Formula 1.
La NASCAR, infatti, negli anni 2000 stravolse il suo format aggiungendo numerosi eventi, modificando o alterando manifestazioni storiche e cambiando la struttura delle loro auto, il tutto per cercare di attirare sempre più nuovi spettatori in quello che era, in quel momento, il periodo storico più fiorente per la NASCAR.
Risultato? Ottennero completamente il contrario: qualche nuovo spettatore si appassionò, ma molti tifosi fedeli abbandonarono la loro passione, per i troppi e radicali cambiamenti che fecero perdere il DNA della NASCAR, che tutt’ora risente di quell’errore strategico.
Un percorso che sta percorrendo anche la Formula 1: bene il rinnovamento con alcuni nuovi circuiti e con l’uso dei social media, ma l’esasperazione di ciò (Sprint Race, qualifiche con gomme diverse, no alle termocoperte…) sta spostando verso altri lidi del motorsport alcuni tifosi, con Liberty Media che, nonostante il buon lavoro fatto finora, sta rischiando di rovinare tutto proprio per questa ossessione nell’ottenere sempre più tifosi.
Foto: Formula 1