Al Hankook Portland E-Prix 2024, il pilota canadese Robert Wickens ha segnato il suo ritorno in monoposto dopo l’incidente del 2018 che lo aveva lasciato paralizzato.
Il mondo del motorsport ha assistito a un momento storico al Hankook Portland E-Prix 2024, dove il pilota canadese Robert Wickens ha fatto il suo ritorno in una monoposto, segnando una tappa emozionante e simbolica nella sua carriera. Per Wickens, 35 anni, originario di Ontario, Canada, questi giri di prova non sono stati solo una semplice esperienza, ma un potente simbolo di resilienza e determinazione dopo il grave incidente del 2018 che lo aveva lasciato paralizzato.
Per la prima volta dopo l’incidente, Wickens è tornato al volante di una monoposto, sperimentando la rivoluzionaria GEN3 di Formula E. Questo veicolo, modificato appositamente con comandi manuali grazie all’ingegno di SPARK, rappresenta un balzo in avanti in termini di tecnologia e sostenibilità. La GEN3 non è solo la macchina da corsa elettrica più veloce e leggera al mondo, ma anche la più efficiente, con quasi il 50% dell’energia derivante dalla rigenerazione.
Wickens ha completato undici giri pieni sul circuito del Portland International Raceway, dimostrando non solo il suo talento innato ma anche la capacità della Formula E di promuovere inclusività e innovazione tecnologica.
La partecipazione di Wickens all’E-Prix di Portland non solo celebra il suo straordinario ritorno, ma incarna anche lo spirito inclusivo e l’incessante ricerca di innovazione che caratterizzano il campionato Formula E. Questa occasione è stata resa possibile grazie agli sforzi congiunti di Formula E e SPARK, che hanno sviluppato un sistema di controllo manuale avanzato, permettendo a Wickens di guidare in modo competitivo nonostante le sue limitazioni fisiche.
Robert Wickens, visibilmente emozionato, ha dichiarato: “È stata un’opportunità incredibile guidare la GEN3. Seguo la Formula E da tempo, ma non sapevo come entrare nella serie. Un enorme grazie a Formula E e SPARK per aver sviluppato un sistema di controllo manuale che mi ha permesso di guidare a Portland. Anche se sono stati solo pochi giri, l’esperienza mi ha lasciato con il desiderio di fare di più. Spero che questo mi conduca a ulteriori opportunità e possibilmente a un test da rookie. Il mio obiettivo è cercare di entrare a far parte della griglia di Formula E in futuro”.
Jeff Dodds, CEO di Formula E, ha aggiunto: “È un privilegio offrire a un pilota del calibro di Robert la possibilità di guidare la nostra GEN3. Durante la sua carriera, Robert ha dimostrato velocità e talento, e dalla sua accidenta, la sua determinazione a tornare in pista è stata fonte di ispirazione. Ci auguriamo che questa esperienza apra nuove porte per lui nel futuro”.
La carriera di Robert Wickens è iniziata nei kart, progredendo attraverso le categorie minori fino a vincere il campionato di Formula Renault 3.5 nel 2011. Nel 2018, si è unito alla serie IndyCar, guadagnando rapidamente il titolo di Rookie of the Year alla Indy 500. Tuttavia, la sua promettente carriera è stata interrotta bruscamente da un grave incidente a Pocono che lo ha lasciato paralizzato dalla vita in giù. Nonostante le sfide, Wickens è tornato in pista, diventando campione della classe TCR nell’IMSA’s Michelin Pilot Challenge nel 2023.
L’evento del 2024 Hankook Portland E-Prix non è solo una celebrazione del ritorno di Wickens, ma anche una vetrina per il futuro della mobilità sostenibile e inclusiva. La doppia gara a Portland promette emozioni, con Mitch Evans di Jaguar TCS Racing che potrebbe eguagliare il record di vittorie in Formula E e il compagno di squadra Nick Cassidy che guida attualmente il campionato con un vantaggio di 25 punti.
L’evento non è solo un’occasione per vedere i migliori piloti del mondo in azione, ma anche per godere di attività fuori pista, con arene di gioco, artisti locali e performance dal vivo nel Allianz Fan Village.
La storia di Robert Wickens è un potente promemoria che con passione e determinazione, ogni ostacolo può essere superato. La sua presenza a Portland rappresenta non solo una vittoria personale, ma anche una testimonianza dell’impegno della Formula E per un futuro più inclusivo e tecnologicamente avanzato.