Oggi è l’anniversario della morte di Ayrton Senna: 29 anni dopo, il suo ricordo è ancora vivissimo nel cuore di ogni appassionato
1 maggio 1994, ore 18:40.
Dall’ospedale di Bologna arriva l’ufficialità: il bollettino medico parla di morte cerebrale, Ayrton Senna non c’è più. Fatale per lui l’impatto con il muro del tamburello, dove Senna è andato a sbattere a causa della rottura del piantone dello sterzo.
Quel piantone che lui aveva detto essere “troppo vicino alle sue gambe”, quella curva che si era segnato come “pericolosa e da modificare” in vista del campionato 1995. Senna si era già segnato tutto, quasi in modo profetico, in quell’Autodromo di Imola che è sempre stato uno dei suoi circuiti preferiti negli anni, soprattutto per l’atmosfera che si respirava.
29 anni dopo, nessuno si è dimenticato di lui. La sua morte ha cambiato per sempre la Formula 1, che ha improvvisamente perso il pilota più emblematico, talentuoso e carismatico di sempre.
La sua morte ha portato a rivedere completamente gli standard di sicurezza: in questi 29 anni soltanto Jules Bianchi ha perso la vita, dopo quell’incidente.
Una morte che ha diviso la storia della Formula 1 in due: dal 1950 al 1° maggio 1994, e dal 1° maggio 1994 ad oggi.
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Foto: Twitter.com