Risale ormai ad 1 anno fa la storica vittoria a Le Mans della Ferrari 499P con AF Corse: ripercorriamo assieme la gara delle due rosse nella leggendaria tappa francese.
L’inizio di stagione
Le qualifiche a Sebring sono state eccellenti: la #50 partirà dalla pole position mentre la #51 partirà dalla quarta posizione. Tuttavia, in gara, la Toyota si dimostra superiore: l’autrice della pole position arriva terza a due giri dalla #08, mentre la #51, vittima di un incidente, si classifica solo settima.
Successivamente, a Portimao, la Toyota si conferma nuovamente la vettura da battere. La squadra di Maranello riesce comunque a conquistare un altro podio con la #50, mentre la #51 rimane indietro a causa di problemi ai freni.
A Spa, la situazione si complica a causa delle basse temperature. All’ultimo giro, la #51 riesce a sottrarre il podio alla Porsche #05, mentre la #50 non conclude la gara a causa di un incidente provocato dalle gomme fredde appena uscito dai box.
Prima della 24h
Dopo Spa, si era capito che le 499P non erano messe così male: nei settori veloci erano più rapide della Toyota, mentre nei settori medio-lenti si difendevano bene.
Arrivata la settimana di Le Mans, la casa del Cavallino ha dimostrato di essere davvero competitiva. In qualifica si è messa in gioco per la Hyperpole, con le due rosse che hanno segnato tempi mostruosi. Dopo la bandiera rossa, non sono tornate in pista, concludendo la Hyperpole in prima e seconda posizione.
La gara
Si sa, la 24 Ore è tutta un’altra storia rispetto alle prove libere e alle qualifiche, e lo si nota subito: le due 499P non mantengono la testa neanche per un giro. Infatti, prima della curva di Indianapolis, Buemi supera Nielsen e si mette al comando.
C’è però un piccolo dettaglio: la pista è umida e le condizioni sono difficili. La Toyota ha un vantaggio di mescola rispetto alle rosse, che hanno optato per le gomme medie, a differenza delle vetture giapponesi.
Tuttavia, le Hypercar tinte di rosso e giallo sono realmente veloci, eccome se lo sono. Ci sono tantissimi cambi al comando, ma alla fine della corsa la battaglia è tra Ferrari e Toyota.
Tanti colpi di scena nella notte
Le Mans è crudele: Toyota lo sa bene dopo il 2016, ma tutti sanno che da un momento all’altro potrebbe ribaltarsi l’esito della corsa, non solo per Toyota.
Gli highlights della notte sono stati un grande spavento per la #51: Pier Guidi ha evitato un’auto in testacoda davanti a lui, ma le gomme fredde lo hanno tradito e si è insabbiato. È stato rimesso in pista dai commissari e si è rimesso al lavoro per recuperare il tempo perso.
Poco dopo, la Toyota #07 si è ritirata a causa di un incidente, mentre la #50 è stata costretta a una lunga sosta per sostituire un componente rotto. La corsa è diventata una sfida tra la #51 e la #08.
Le ultime ore
La #51 ha un gran vantaggio sulla Toyota #08, che esegue il pit stop insieme alla vettura rossa. Tuttavia, la Ferrari riscontra dei problemi nella riaccensione e si ritrova dietro la GR010. Ma nonostante tutto, nel corso del giro di uscita, Pier Guidi supera subito la Toyota, riprendendo il comando della gara.
Un colpo di scena che non influisce sulla classifica avviene a poco meno di 2 ore dalla bandiera a scacchi, quando Ryo Hirakawa sbaglia ad Arnage e danneggia la propria vettura.
I tifosi italiani iniziano già ad assaporare la vittoria, nonostante la paura di un possibile problema che potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. E purtroppo, proprio questo accade.
Un ultimo pit stop da brividi…
Il momento in cui chiunque teneva il fiato sospeso si verifica a 23 minuti e 32 secondi dalla bandiera a scacchi: ancora, la vettura non riparte dopo la sosta. Dopo quasi 40 secondi immobile, la 499P guidata da Alessandro Pier Guidi riparte per l’ultimo stint della corsa. Nonostante questo imprevisto, ha ancora mezzo giro di vantaggio quando viene esposto il messaggio “FINAL LAP”.
1 ANNO FA: “Ale, we won Le Mans!”
Dopo 50 anni di assenza, e ben 58 anni senza una vittoria assoluta di classe, la Ferrari ha finalmente conquistato la 24 Ore di Le Mans, in un’edizione che celebra il centenario della leggendaria gara. Dopo 24 ore di gara estenuante, persino per i tifosi, l’ingegnere comunica subito a Pier Guidi un semplice messaggio: “Ale, abbiamo vinto Le Mans!”.
Nel box, Antonio Giovinazzi è in lacrime mentre abbraccia James Calado, e a festeggiare c’è anche Charles Leclerc. Le due LMH di Maranello percorrono i 13,6 km del circuito in parata, poi iniziano i festeggiamenti sul rettilineo del traguardo e infine sul podio, dove risuona l’inno di Mameli.
Foto: Ferrari