Continua la polemica dopo la 6h di Spa: i fan si lamentano delle tempistiche di riparazione dei guard rail sul Kemmel.
“Troppo tempo per sistemarle”
Sia durante la bandiera rossa, che dopo la gara, molti fan si sono aperti sui social dimostrando la loro “delusione” per tutto il tempo “sprecato” durante la neutralizzazione della gara ma non del tempo.
Alcuni fan lo hanno fatto durante la gara: non conoscendo il regolamento sportivo, potrebbero aver pensato di aver perso 1h e 30m di gara. Cosa che poi non è successa, vista la decisione della direzione gara.
Altri invece, continuano a lamentarsi ora, sopratutto in vista della 24h di Le Mans.
1h e 30m, operazioni troppo lunghe o giustificate?
Tenendo conto della severità della direzione di gara riguardo la sicurezza e il rispetto del regolamento e vista anche l’entità dei danni ai guard rail, non è scontato che si potessero riparare le barriere in “poco” tempo: ricordiamo qualche ora prima sono state danneggiate molto meno delle barriere, ma c’è voluto comunque del tempo per ripararle.
Inoltre, osservando i lavori dei commissari, si può capire che queste tempistiche siano giustificate: vi erano diversi mezzi in pista, tra cui diversi camion, ed è qui che arriva il dubbio per l’ormai prossima 24 ore di Le Mans.
Se succede anche a Le Mans?
Bisogna specificare però che per Le Mans è una questione diversa: la pista ha vie di fuga molto più larghe e in asfalto, a differenza di Spa che ha la maggior parte delle vie di fuga in ghiaia.
La cosa però fondamentale è che sul circuito della Sarthe vengono utilizzate le “Slow Zones”: il circuito è diviso in tanti piccoli settori, e se c’è un pericolo, anzichè una Safety Car o Full Curse Yellow, nel settore protagonista dell’incidente viene imposto un limite di 80Km/h, mentre nel resto del tracciato si è liberi di correre.
Se quindi un guard rail richiedesse 2 ore per essere riparato, con anche l’intervento di mezzi pesanti, basterebbe tenere per 2 ore la Slow Zone in quel determinato micro-settore.
Foto: WEC, HH Development