Meraviglioso gesto del pilota francese: il casco di Gasly ad Imola sarà dei colori di Ayrton Senna, con il ricavato che andrà interamente in beneficienza
In occasione del prossimo Gran Premio di Imola (qui la GUIDA per voi se sarete presenti in Autodromo), Pierre Gasly ha voluto ricordare Ayrton Senna con uno splendido casco degli stessi colori del pilota brasiliano, oltre che ad un giro sulla prima Toleman di Senna del 1984. Un gesto di cuore di un pilota sempre in prima linea per queste occasioni: Gasly donerà l’intero ricavato alla Fondazione Ayrton Senna, per sostenere i bambini del Brasile.
Le parole di Pierre Gasly sul casco di Senna
“Vado a rendere omaggio ad uno dei migliori piloti di F1 di tutti i tempi a Imola / uno dei miei idoli. Indosserò uno speciale design del casco Senna per ricordare l’eredità di Ayrton. È stato di grande ispirazione sin dai miei primi giorni di kart e ho avuto la possibilità e il privilegio di guidare la sua prima auto F1 (una Toleman 1984) a Silverstone un paio di giorni fa.
È stata un’esperienza e una sensazione incredibili essere seduti nella sua auto con questo casco speciale. Era una sensazione unica avere un assaggio di com’era ai tempi, solo un uomo e la sua macchina. Una sensazione e una giornata che non dimenticherò. Grazie a tutte le persone che lo hanno reso possibile. Questo casco sarà anche venduto all’asta dopo la gara da @f1authentics e il denaro raccolto andrà a @institutoayrtonsenna per sostenere l’istruzione dei bambini in Brasile.
La prossima gara sarà speciale. #SennaSempre”, conclude Gasly.
Gasly, un pilota che non nasconde le emozioni
Ha un cuore differente, Pierre. In un mondo come quello della F1, dominato da crudeltà e spietatezza, Gasly non ha mai nascosto la sua grande emotività. Non ha nascosto le sue lacrime dopo Monza 2020, non ha nascosto di trascorrere momenti difficili, come dichiarato dopo l’ultimo GP di Jeddah. Recentemente è diventato ambassador di “Make A Wish”, un’associazione che si occupa di contribuire a realizzare i sogni di bambini dai 3 ai 17 anni che sognano nonostante le loro gravi malattie.
Aaron sognava di incontrare Pierre e di salire su una Formula 1: Gasly ha realizzato il suo sogno, descrivendolo come “un momento molto forte, ma fantastico per via del sorriso e della gioia di Aaron nell’aver realizzato il suo desiderio”. E non importa se ora la pista non dà i frutti sperati, non importa se il momento della carriera non è dei migliori: Pierre continua a far emozionare tutti mostrando la parte più intima di sè, quella che in molti tendono a nascondere perchè “sono piloti, e devono pensare a guidare”.
Lui che è sempre il primo a lasciare un mazzo di fiori appena atterrato a Spa-Francorchamps, in memoria dell’amico Anthoine Hubert scomparso nel 2019. Lui che, anche quest’anno, ha ricordato Dilano Van’t Hoff, 18enne venuto a mancare lo scorso 1 luglio in circostanze molto simili a quelle di Hubert.
“Ciao, giovani campioni. In momenti come questi sono fiero del mio sport, grazie a chi ha avuto anche solo un pensiero per Tonio e Dilano”, scrive subito dopo aver posato i fiori sul luogo dell’incidente.
E ora lo ha rifatto, riportando per la seconda volta il casco di Senna ad Imola. Indossare quel casco pesa come un macigno: sono i colori più famosi nella storia della Formula 1, è il casco più bello che sia mai stato creato, è la livrea più celebre che si sia mai vista. Metterla sulla propria testa, a 30 anni dalla scomparsa di Ayrton, significa rappresentarlo in tutto e per tutto nel weekend più emozionante di questo 2024: un gesto che Pierre, nonostante la pressione che un gesto del genere potrebbe portare, ha voluto fare (ancora una volta) a cuore aperto, donando anche il ricavato della vendita all’istruzione dei bambini in Brasile.
Foto: Alpine F1 Team, Pierre Gasly