Slitta l’arrivo del nuovo fondo per la Rossa: ritardati così gli sviluppi Ferrari a Miami. Si punterà tutto sul valore della SF-24 “base”, aspettando Imola
E così, di prima mattina, ecco subito servito su un piatto d’argento, un assist per introdurre al meglio la settimana (in gergo “Race Week”) di F1. Il circus farà infatti, a due settimane di distanza, ritorna in pista, per la prima volta quest’anno fuori Asia. In America, a Miami, si svolgerà questo fine settimana il sesto appuntamento della stagione, in un 2024 che ha ancora tanto da dirci. Così come anche i valori in pista: Red Bull si è mostrata notevolmente la più forte in tutto, qualifica e gara, in tutti i tracciati (ad eccezione di Melbourne); Aston Martin in gran crescita, McLaren in attesa del nuovo pacchetto per la Florida, e poi Ferrari, in dolce attesa di aggiornarsi.
Proprio la SF-24, monoposto sicuramente ampiamente più competitiva di quella 2023, ha mostrato una prima perdita di performance in Cina, in una pista però bollata come una delle peggiori per il Cavallino (così come Suzuka). Ecco che allora in molti, vedendo gli aggiornamenti portati tra Suzuka e Shanghai da Red Bull (e soprattutto Aston Martin), avevano pronosticato degli sviluppi Ferrari a Miami. Era notizia quasi garantita dell’arrivo del nuovo fondo via aereo per il Cavallino, ma l’operazione è stata annullata.
Che Ferrari dunque a Miami? Nella pista dell’Hard Rock Stadium è lecito aspettarsi una Ferrari ancora molto conservatrice, nonché stessa e identica monoposto di Melbourne, Suzuka e Shanghai. E’ notizia infatti, che dalle simulazioni pre-weekend, la Ferrari pare abbia valutato opportuno rimandare gli aggiornamenti a Imola, gara di casa, dove vedremo cosa potrà dire da lì in poi la scuderia di Maranello in questa stagione.
La verità sul ritardo degli sviluppi Ferrari a Miami
La domanda è legittima e sorge spontanea: perché mai Ferrari ritardi di così tanto a sviluppare in confronto a Red Bull o Aston Martin? In realtà vi è una mezza verità in ciò. Vasseur e i suoi, che avevano promesso uno stravolgimento totale a Imola, reputano la SF-24 evidentemente ancora competitiva, e capace di reggere l’urto non tanto di Aston Martin (Alonso dovremmo dire), quanto più di McLaren.
La casa di Woking aveva già fatto sapere che la macchina subirà notevoli “cambi” proprio in occasione della gara di Miami, e potrebbe dunque aggregarsi, come visto in Cina, alla lotta per il podio. Il ritardo degli sviluppi Ferrari a Miami, cela poi un’altra situazione sottobanco: Haas e Sauber, team satelliti della Rossa, hanno già esordito con i rispettivi nuovi pacchetti in Giappone e Cina, mostrando un bel balzo in avanti. In particolar modo Sauber, che ha centrato la Q3 con Valtteri Bottas, ed era in lotta per i punti fino al momento del ritiro.
Se a Miami tarderanno ad arrivare gli sviluppi, non tarderà la nuova livrea (con annessi caschi e tute) per il Cavallino, pronto ad omaggiare Niki Lauda e Clay Regazzoni, con il nuovo sponsor HP. Eclissando parzialmente il tema estetico, è indubbio il grosso lavoro che tutti a Maranello stanno compiendo, non solo per una grande Ferrari a Imola, ma per un 2024 che può ancora dare notevoli soddisfazioni. Ed è raro vedere così tanta compattezza nell’ambiente.
Il gran lavoro, e specialmente la grande organizzazione imposta da Vasseur, esaltato anche dai piloti in più di una circostanza, stanno cominciando a dar dunque i suoi frutti, a un anno dal suo sbarco a Maranello. E il motto “lasciate cucinare Fred” sarà ancor mai più virale a Imola, in attesa del nuovo vasto pacchetto.
Foto: Scuderia Ferrari HP