Ludovico Scarfiotti, una storia troppo breve da raccontare
Correva perché gli piaceva farlo, questo era Ludovico Scarfiotti.
Un’altra di quelle storie la cui fine tragica è avvenuta dove il pilota era un mago, dove aveva passato tutta la vita e dove avrebbe voluto continuare a sfrecciare fino alla decisione spontanea di mettere un punto alla propria carriera.
Un’altra vita portata via troppo presto, un libro dal finale angosciante e allo stesso tempo controverso.
E se non fosse mai andata così? Questo, oltre il ricordo e il dolore, è ciò che rimane di chi ha dato la vita pur di seguire la sua passione.
L’infanzia di Ludovico
Ludovico Scarfiotti, anche detto Lodovico, nacque il 18 ottobre del 1933 a Torino, in una famiglia molto agiata.
Il nonno Lodovico, da cui prese il nome, è stato infatti una figura di grande riferimento per la storia dell’automobilismo italiano: fu cofondatore e primo presidente della FIAT. Ludovico i motori ce li aveva nel sangue fin da piccolo.
All’azienda di famiglia preferì il mondo delle corse, nel quale fece il suo debutto durante l’anno 1952 al volante di una Fiat Topolino. Da qui in poi Ludovico si fece le ossa correndo in svariate categorie, dalle strade di montagna alle piste, diventando anche uno dei piloti italiani più in voga del momento. Chi era Enzo Ferrari per farselo scappare?
Ludovico, la Ferrari e la vittoria a Monza
Il fascino della Rossa è particolare e lo è sempre stato, sembra un sogno talmente lontano e irraggiungibile che quando si ha a portata di mano è difficile non cadere in tentazione.
Nel 1960 nemmeno Scarfiotti rinunciò alla possibilità di correre con una Ferrari affidatagli direttamente dal Commendatore. Esattamente tre anni dopo, nel 1963, il pilota piemontese entrò ufficialmente a far parte del Team Ferrari ed è con lei che arrivò fino alla Formula 1.
Il 6 settembre del 1964 Ludovico corse il suo primo Gran Premio d’Italia, la sua prima Monza.
Due anni dopo, quel nono posto conquistato a casa si trasformò nel gradino più alto del podio e Ludovico diventò l’ultimo italiano a essersi aggiudicato la vittoria del Gran Premio d’Italia.
L’ultimo capitolo di Ludovico
Seppur a malincuore, chiuso il capitolo Ferrari si aprì quello Porsche. L’ultimo capitolo, quello più drammatico di tutti.
L’8 giugno del 1968 Ludovico era alla guida di una Porsche bianca quando, durante la salita di Rossfeld valevole per il Campionato Europeo della Montagna, la sua vettura uscì di strada sbalzando il pilota fuori dall’abitacolo.
Si dice che Scarfiotti morì durante il trasporto in ospedale ma, visto quello che era successo, non erano in molti a crederci, così come non era chiaro il vero motivo dell’incidente.
Foto: X.com, Schlegelmilch