La Ferrari nel GP di Cina si è dimostrata terza forza, dietro McLaren. E’ questo il reale valore della Rossa? Ecco perché (non) c’è nessun allarme
Un brusco stop. Un’apertura giornalistica simile è rimbalzata nella mente di ognuno di noi, pochi secondi dopo la bandiera scacchi che sanciva la fine del GP di Cina. Shanghai, pista dove si ritornava a sentire il rombo dei motori dopo un lustro dall’ultima volta, si è però rivelata tappa amara per la Rossa, la più amara della stagione. Perché però la Ferrari nel GP di Cina si è dimostrata così tanto al di sotto delle aspettative? C’è un serio allarme vedendola lontana dalle due Red Bull e dietro anche Norris? Come riuscire a ripartire a Miami? Tutti questi interrogativi si sono sollevati al termine della gara di Shanghai, ma al momento tutto è ancora poco chiaro.
Ricapitolando ciò che abbiamo visto tra venerdì e domenica però, sono comunque giunti dati interessanti e qualche annotazione. E partendo proprio dal venerdì, ciò che è ormai chiaro a tutti è che la SF-24 fatichi in qualifica: il Cavallino non è mai partito in pole quest’anno, e non ha mai seriamente lottato per la prima casella con Max Verstappen. Le difficoltà poi, specialmente qui a Shanghai, sono risultate ancor più vistose se si vede la Ferrari dietro persino all’Aston Martin di Fernando Alonso. E il tutto sia venerdì che sabato.
I problemi della SF-24 in qualifica
Come risolvere questo problema qualifica? E’ solo un problema di grip nell’out lap? Sì e no. La Ferrari, in tutte e 5 le gare corse quest’anno, ha evidenziato due principali problematiche. La prima legata alla celeberrima “finestra della gomma”: la Rossa fa enorme fatica nel mettere in temperatura in modo corretto la gomma. Sarebbe necessario almeno qualche giro in più, affinché ci sia il giusto grip su una macchina “a freddo”. E proprio questo tema, purtroppo, elargisce aldilà della qualifica, poiché è ben evidenziato anche in gara: la Ferrari infatti, soffre maledettamente nei primissimi giri del GP, e dopo le ripartenze da Safety Car.
Non dobbiamo stupirci, difatti, che la Ferrari nel GP di Cina, abbia non solo sofferto nei primi giri, perdendo tempo dietro Piastri e Russell con entrambi i piloti, ma anche alla ripartenza da Safety abbia faticato (Sainz è stato passato da Alonso, Leclerc da Perez). E a conferma di questo serio problema, è la mancanza di performance non solo contro Red Bull, ma a Shanghai persino contro Lando Norris.
Un’altra problematica non da poco, è sicuramente la questione legata all’assetto: eccetto il set-up estremamente conservativo di Melbourne (azzeccato vedendo le caratteristiche della pista), la Ferrari nel GP di Cina ha alleggerito di carico aerodinamico, tra la Sprint del sabato mattina e la qualifica di qualche ora dopo, la propria monoposto, “snaturandola” per la prima volta quest’anno. Non è un caso, che siamo ormai abituati a vedere una Ferrari sempre competitiva sul passo gara (soprattutto ad alto carico di carburante). E la scelta di snellire la SF-24, rendendola meno docile e più “aggressiva”, non ha pagato.
La gestione piloti e gli sviluppi a Imola
A rendere tutto più complicato è però anche la situazione piloti: gli screzi tra Leclerc e Sainz, con errori da entrambe le parti, non fanno altro che complicare le cose in casa Ferrari. Ma la situazione è prontamente rientrata, ed è inutile fare propaganda infondata o prendere le parti di qualcuno. Cose normalissime tra due piloti forti che si giocano tanto in questa stagione.
Ed esternandoci dall’argomento piloti, e rientrando in merito ai possibili campanelli d’allarme della Ferrari nel GP di Cina, è indubbio che ci sia ancora del lavoro da fare. Ma questa SF-24 ha già mostrato di che pasta è fatta, e Miami (dovrebbe debuttare il nuovo fondo) ma soprattutto Imola, saranno i veri test per vedere fino a che punto si potrà spingere. Nulla è da buttare, perché non c’è alcun allarme, e Shanghai è stata una piccola eccezione di un 2024 finora positivo per il Cavallino. E Miami sarà con ogni probabilità migliore.
L’unica parola d’ordine per continuare a credere a questa SF-24 e al Mondiale Costruttori è quindi una sola: lavorare. Soltanto sviluppando e investendo, come hanno fatto ad esempio Red Bull, Haas, Sauber, si potrà notare un grande miglioramento e un avvicinamento a chi domina dispoticamente. E magari sognare in grande…
Foto: Scuderia Ferrari