Posato e terminato il nuovo asfalto dell’Autodromo di Imola dall’ingresso della Rivazza fino al Paddock: con una tecnologia innovativa e materiali riciclati, è un orgoglio tutto “Made in Italy”
Nel cuore della Motor Valley si sta davvero custodendo e perfezionando sempre più il gioiellino della zona: è l’Autodromo di Imola, vero e proprio pezzo di storia della Romagna e da 4 anni tornato in pianta stabile nel calendario della Formula 1. Una meraviglia tutta Made in Italy, a dimostrazione che “se si vuole, si può”: Imola sta trasformando giorno dopo giorno l’Autodromo in un orgoglio e in un vanto, tra nuove infrastrutture, eventi e nuove categorie in arrivo, come il WEC questo weekend.
E in merito a ciò, come riportato da Sky Sport l’Autodromo di Imola si conferma avanguardista nel panorama mondiale del motorsport, adottando per la prima volta un asfalto ecologico per la pavimentazione delle strade di accesso ai paddock (nella zona che va dalla Rivazza 2 ai retro-box): queste aree, solitamente soggette a intensi traffici di mezzi pesanti e frequentazioni durante eventi di grande calibro come il Gran Premio di Formula 1, beneficiano ora di una tecnologia all’avanguardia, completamente made in Italy.
“Gipave”, il nuovo asfalto di Imola
La ricerca, durata sei anni e condotta da Iterchimica, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Directa Plus, ha portato allo sviluppo di “Gipave“, un additivo polimerico che integra grafene e plastica riciclata selezionata da cassette di frutta e verdura, giocattoli inutilizzati e custodie di CD. Questa soluzione, prosegue Sky Sport, non solo garantisce maggiore resistenza e durata dell’asfalto, ma contribuisce anche a ridurre significativamente l’impatto ambientale grazie alla diminuzione della manutenzione necessaria e all’uso di materiali completamente riciclabili.
Una tecnologia già testata ad inizio 2020 all’Aeroporto di Fiumicino (Roma), il primo aeroporto internazionale al mondo ad avere un asfalto formato da grafene: esperimenti che proseguono e funzionano, con il nostro Paese che si sta dimostrando avanti rispetto agli altri paesi Europei in questo campo.
Le nuove tecnologie adottate sono un esempio concreto di economia circolare, riducendo il consumo di energia e materie prime e promuovendo l’uso di prodotti riutilizzabili. Imola, quindi, non solo migliora la propria infrastruttura in modo sostenibile ma pone anche un nuovo standard ecologico nel settore delle corse, ispirando altri circuiti a seguire questa via innovativa e rispettosa dell’ambiente.
L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è infatti il primo ad adottare questi nuovi materiali: “Questo è un primo passo per testare questa tecnologia, con l’obiettivo di provarlo poi per la riasfaltatura della pista ed essere d’esempio per il mondo intero”, ha commentato Pietro Benvenuti, Direttore Generale dell’Autodromo di Imola.
Foto: Autodromo di Imola, Iterceramica