Sono passati 10 anni dalla morte di Jules Bianchi: per l’occasione ci sarà un casco speciale per Leclerc a Suzuka, proprio dove il francese ha perso la vita
Era il 2014 quando accadeva una delle più grandi tragedie del motorsport: ancora oggi rimane uno dei momenti più drammatici di sempre in Formula 1, con molte domande e ben poche risposte. Una ferita, che anche dopo dieci anni, brucia ancora.
Ciò che sappiamo, fortunatamente, è che la morte di Jules Bianchi non è stata vana, perché ci ha reso più consapevoli di quanto questo sport, a volte, sappia essere crudele e brutale. Ha portato all’invenzione dell’HALO, quell’elemento che ha permesso e permette che certe disgrazie non accadano più.
Per l’occasione, Charles Leclerc ha voluto dedicare un casco al compianto pilota francese: “È un posto molto speciale dove essere qui. Gli dedicherò il mio casco questo fine settimana“, ha commentato il pilota Ferrari con grande commozione, visto che i due erano migliori amici. E tornare su quel luogo, anche a dieci anni di distanza dall’acccaduto, evoca ricordi tremendi per il numero 16.
Chi era Jules Bianchi, il pilota ricordato da Leclerc
Pilota della Marussia e della Ferrari Driver Academy, Jules Bianchi è il primo pilota nella storia della FDA ad aver esordito in Formula 1. Grande amico e quasi fratello maggiore di Charles Leclerc, se oggi il monegasco è in Formula 1 è anche grazie al francese: fu proprio il padre a portarlo per la prima volta sui kart, a soli 3 anni.
Jules Bianchi era una persona dall’animo buono, qualcuno che amava ciò che faceva e che soprattutto amava chi per lui era importante.
Charles Leclerc lo sa bene quanto amore c’era in Jules da dare, lo stesso amore che li ha uniti per troppi pochi anni.
Jules era per Charles un amico, un mentore, un confidente, un fratello maggiore, con gli stessi desideri, la stessa passione e lo stesso sogno Rosso Ferrari.
Charles pensa a Jules quando corre, per portare avanti la sua eredità, con quel piccolo #JB17 stampato sul casco per tenerlo sempre vicino a sé.
Jules mancherà sempre e lo ricorderemo nella pioggia del Giappone e nel sole caldo della sua Nizza. O forse, più semplicemente, guarderemo Charles e vedremo nei suoi occhi verdi, il riflesso dello sguardo dolce di Jules. Jules Bianchi era un angelo che la terra ha dimostrato di non saper meritare.
In memoria di Jules Bianchi.
Foto: Jules Bianchi, Scuderia Ferrari