Era il 28 marzo 1993. Ayrton Senna vince il Gran Premio del Brasile, portando la scuderia di Woking a segnare 100 vittorie dopo una formidabile gara sul bagnato.
Esattamente 31 anni fa, Ayrton Senna vinceva il secondo gran premio di casa della sua carriera dopo aver corso una gara del tutto imprevedibile a causa di un improvviso acquazzone: ma d’altronde, non c’è da sorprendersi se pensiamo che il pilota brasiliano era conosciuto come il mago della pioggia, appunto.
Siamo a San Paolo, durante la seconda tappa del mondiale di Formula 1, il cielo è minaccioso, carico di nuvole. Alain Prost e Damon Hill partono dalla prima fila con le loro FW15C, le monoposto di casa Williams-Renault. A pochi secondi di distacco, la McLaren di Ayrton Senna affiancata dalla Benetton-Ford di Michael Schumacher.
Interlagos 1993: l’ennesima magia di Ayrton Senna sulla pioggia
Allo spegnimento dei semafori, Alain Prost, con un ottima partenza, scatta subito in testa, mentre Hill viene immediatamente superato da Senna nella doppia S che segue il rettilineo di partenza. Durante i primi giri, il pilota francese sembrava essere in vantaggio sul brasiliano, sul suo compagno di squadra e su Schumacher. All’undicesimo giro, però, Hill decide di riprendersi la seconda posizione superando Senna che retrocederà poi fino alla quarta posizione, dietro a Schumacher, a causa di uno stop and go inflitto per aver sorpassato in regime di bandiere gialle, entrato a seguito dell’incidente tra Andretti e Berger.
Poco dopo, ecco l’arrivo della pioggia sul circuito di San Paolo: è una corsa ai box per montare le gomme da bagnato. Prost, a causa di inconvenienti tecnici con il muretto, ritarda il cambio degli pneumatici: malinteso che si rivelerà fatale per la vittoria. Infatti, questo lo porterà a perdere la vettura, centrando la Minardi di Fittipaldi, e al conseguente ritiro. A quel punto, il suo compagno di squadra, Damon Hill era davanti a tutti, ma non riesce a tener testa agli attacchi di Senna tanto che al 42° giro, riesce finalmente a sorpassare la Williams facendo esplodere il pubblico in un grido adorante. Quel sorpasso fu vincente.
Nonostante la folla in visibilio, Magic non è soddisfatto perché sa che quella vittoria, con molta probabilità, è stata resa possibile dal ritiro della sua nemesi, Alain Prost: “È la seconda volta che salgo sul gradino più alto del podio qui in Brasile. Ma non è questo il modo in cui mi piace vincere” – ha detto. Su podio, accanto a lui, Damon Hill sul secondo gradino e un certo Michael Schumacher, destinato a fare la storia.
Nel 1993 tutto il circus della Formula 1 era d’accordo su una cosa: quello sarebbe stato un anno molto difficile per il tre volte campione del mondo, Ayrton Senna, a causa della poca competitività della MP4/8 rispetto alle Williams. Tuttavia, contro ogni aspettativa, il Gran Premio del Brasile di quell’anno porta Ayrton Senna a conquistare la sua 37° vittoria in carriera (la 2° e ultima conquistata in casa) e la 100° della McLaren, a quel punto lontana solo tre successi dal primato dell’iconica Ferrari a quota 103.
MP4/8: l’aspetto tecnico
La monoposto della scuderia di Woking del 1993 non poteva di certo dirsi antiquata dal punto di vista tecnico. Sulla MP4/8, infatti, erano presenti le sospensioni attive (che portarono la Williams al successo nel 1992), l’acceleratore elettronico, un sistema antipattinamento, freni a controllo elettronico gestiti dal sistema TAG Electronic e la telemetria bidirezionale.
Foto: Formula 1