MotoGP: I 6 spunti dal GP d’Argentina

di Stefano Zambroni

Il weekend della Moto GP in Argentina ci lascia con tanti spunti, dal ritorno di Franco Morbidelli e la gestione di Tony Arbolino, fino al podio di Migno.

IL RITORNO DI MORBIDELLI: ebbene sì, Franco Morbidelli è tornato! Franky convince in tutte le sessioni e in tutte le condizioni. Gli adattamenti, come da lui stesso riportato, ad un aggressivo stile di guida sembrano finalmente pagare. Il motore Yamaha sembra convincente, si aspettano conferme in quel di Austin.

LA SECONDA PARTE DELLA GARA DI ZARCO: per la seconda volta consecutiva, il pilota francese mette in scena una seconda parte di gara a dir poco spettacolare. Paga una mancanza di feeling e aggressività al via della corsa, mentre il suo delicato stile lo premia sul finale.

NAUFRAGIO APRILIA: una pista che doveva esser favorevole, un risultato a dir poco deludente. La casa di Noale era la favorita sull’asciutto, mentre scompare bagnata domenica argentina. Aleix ha lamentato problemi di elettronica, vecchi fantasmi, mentre Maverick sappiamo non essere a proprio agio in queste condizioni. Portano comunque a casa dei punti, pochi, ma comunque utili.

LA GESTIONE DI TONY: il giovane del Marc VDS mostra grande tranquillità e gestione della corsa, senza mai uscire dagli schemi. Dal finale dell’anno scorso, e nello specifico nelle ultime 6 gare, ha registrato 3 vittorie, 2 podi e una caduta. La velocità c’è, la concretezza pure, why not?

DARRYN BINDER E SERGIO GARCIA: che sorprese! Nessuno si sarebbe mai aspettato il sudafricano così veloce nelle prime due gare, puntualmente in top 10 e così a posto nella nuova categoria. Lo spagnolo era riuscito a prendere un punto nel weekend portoghese, mentre in quel di Termas di Rio Honda, nonostante un sabato a dir poco difficile e la penalità della domenica, si regala una top 5.

MOTO 3: CERCASI CONCRETEZZA: a parte, è bene ricordarlo, lo straordinario podio di Andrea Migno, la classe cadetta ci da l’ennesima dimostrazione di come concretezza e velocità non vanno di pari passo. Come riportato ieri, Oncu, Sasaki e Masia sono andati per l’ennesima volta a terra mentre erano in posizione da podio. Una situazione ricorrente negli ultimi anni, cui potrebbe far scuola quel giovane Diogo Moreira, cui crescita costante è ormai sotto gli occhi di tutti, che i piloti di MotoGP hanno designato come vincitore della categoria.,

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