Ora, per molti tifosi, “Sainz è molto più costante di Leclerc”: in Formula 1, purtroppo, vieni giudicato solo in base alla tua ultima gara
Un vizio di tanti tifosi, giornalisti ed addetti ai lavori. Un vizio che difficilmente si trova in altri sport, ma che in Formula 1 è molto spesso frequente: quando si devono giudicare piloti o team, spesso, a pesare sul giudizio è quasi solamente il risultato dell’ultima gara.
Solo due settimane fa, dopo i risultati di Jeddah, si leggeva di un:
- “Sainz troppo lento e recuperato subito da Leclerc”
- “Perez che poteva impensierire Verstappen per il mondiale”
- “Hamilton ancora una volta in difficoltà con la W14”.
Passa soltanto una gara, e i commenti (in linea di massima) ora sono:
- “Sainz al momento è più costante di Leclerc”
- “Verstappen ha già vinto il mondiale alla terza gara”
- “Hamilton dimostra di essere come al solito una leggenda”
In uno sport emotivo e spesso psicologicamente terribile come la Formula 1, continui cambi repentini di opinione portano tanta confusione e soprattutto diventa sempre più difficile farsi un’idea chiara di alcuni piloti. Basti pensare a Leclerc: in Bahrain e a Jeddah era “l’eroe che portava al limite la vettura”, mentre oggi è “colui che continua a fare errori su errori”. Al contrario, Sainz nelle prime due gare era “lento e apparentemente debole”, mentre ora dopo Melbourne viene quasi messo sullo stesso livello di Charles.
Che dire poi di Lance Stroll? Prima dell’inizio del mondiale era considerato addirittura da alcuni come un “pilota assassino”, complici le due chiusure oltre il limite su Vettel e Alonso. Sono bastate tre gare, però, a trasformare Lance in quello che ora è “un pilota che può lottare con i top driver”, ma basterà un altro errore a trasformarlo nuovamente in un pilota killer.
Fonte immagini: F1, Mercedes AMG Petronas F1 Team