Bez e Sic.
Sic e Bez.
Bezzecchi e Simoncelli.
Suonano simili i due soprannomi, così come sono simili i loro ricci castani, il cerotto bianco sul naso, l’essere bastardi in pista quanto bravi ragazzi fuori, l’accento romagnolo e la loro voglia di vincere. Anzi: la voglia di vincere è la stessa, la stessa medesima per entrambi, proprio come i loro nomi: Marco Bezzecchi e Marco Simoncelli.
Sono sicuro che dall’alto, quando Bezzecchi ha tagliato il traguardo del circuito di Termas de Rio Hondo, una voce ha sussurrato: “Bravo Bez, ce l’hai fatta. Hai realizzato il mio sogno”. Il sogno di Marco (Simoncelli), il sogno di un ragazzo che proprio nella gara dove voleva provare ad ottenere la sua prima vittoria in carriera, in Malesia nel 2011, si è spento per sempre. Il Sic non ha mai realizzato il suo sogno di vincere una gara in MotoGP, ma dall’alto ha fatto molte imprese più belle.
Una su tutte salvare le vite di Valentino Rossi (numero 46) e Maverick Vinales (numero 12), sfiorati da una moto impazzita che li avrebbe uccisi entrambi in Austria nel 2021 (46 + 12 = 58, il numero del Sic): la moto passa a pochi centimetri dai loro corpi, salvandoli per miracolo, che ci piace pensare l’abbia compiuto proprio il numero 58.
Ma non è da meno quella di oggi: Bez taglia il traguardo e piange di una gioia immensa, così come tutta la sua famiglia. Ha vinto la famiglia Bezzecchi, ha vinto quel bravo ragazzo, hanno vinto i sacrifici di una vita, le lacrime infinite di papà Vito e gli sforzi per arrivare lì, dove Marco è ora: in cima al campionato di MotoGP.
Il migliore dei migliori al mondo.
E quel sorriso al parco chiuso, quei riccioli che con il vento si scompongono, fanno davvero pensare che oggi il traguardo l’abbiano tagliato per primi in due, ed entrambi si chiamano Marco.
La MotoGP ha due nuovi vincitori, e si chiamano Marco Bezzecchi e Marco Simoncelli.
Fonte immagini: Mooney VR46 Racing Team