È ancora Wolff contro la FIA: alla vigilia del Gran Premio d’Australia, Susie Wolff ha fatto sapere di aver presentato una denuncia penale presso i tribunali francesi contro la FIA in relazione alle speculazioni fatte nei suoi confronti e del marito.
Risale allo scorso dicembre la notizia che aveva causato un terremoto in casa Mercedes quando Business F1 Magazine aveva accusato la direttrice della F1 Academy, Susie Wolff, di aver passato informazioni strettamente confidenziali al marito Toto, team principal e co-proprietario della Mercedes AMG-Petronas.
Toto Wolff aveva dichiarato il sospetto di un attacco personale in cui era stato oltrepassato il limite. “Questa storia è scioccante, dopo dieci anni come responsabile di una scuderia sono abituato, per me non è un problema ritrovarmi nel fuoco incrociato, ma quando attacchi la mia famiglia, allora la questione è diversa. Io e Susie siamo abbastanza professionali da tenere separati i nostri diversi campi di competenza. Non vedo dove il nostro lavoro si sovrapponga all’altro”.
La direttrice della F1 Academy si era invece definita profondamente insultata, ma purtroppo non sorpresa dalle accuse, che sembrano essere radicate in un comportamento intimidatorio e misogino, focalizzate sul suo stato civile piuttosto che sulla sua dedizione e passione per il motorsport.
Dopo aver ricevuto il sostegno delle altre nove squadre di Formula 1, le quali si chiamavano fuori l’accusa rivolta alla famiglia Wolff, la vicenda si era conclusa con un retro-front della FIA, la quale poco più di 24 ore dall’inizio del caso, ha fatto sapere che non vi erano “indagini in corso in termini di etica o disciplinari che coinvolgano alcun individuo. In quanto ente regolatore, la FIA ha il dovere di mantenere l’integrità del motorsport mondiale. La FIA ribadisce il suo impegno per l’integrità e la correttezza”.
A caso concluso, Susie Wolff aveva già dichiarato, sempre tramite un post sui social, che l’episodio si era svolto senza trasparenza o responsabilità.
“Non permetterò di essere intimidita e intendo dare seguito fino a quando non aver scoperto chi ha istigato i media e fuorviato i media” – aveva scritto. E adesso, eccoci qui: il caso viene aperto nuovamente dopo l’annuncio della direttrice della F1 Academy, la quale ha fatto sapere di aver presentato una denuncia penale nei confronti della FIA in relazione alle speculazioni fatte sul suo conto.
Wolff contro la FIA: il comunicato sui social
Susie Wolff, attraverso un post sui social, ha dichiarato: “Posso confermare che ho personalmente presentato una denuncia penale presso i tribunali francesi il 4 marzo in relazione alle dichiarazioni fatte su di me della FIA lo scorso dicembre. Non c’è ancora stata alcuna trasparenza o responsabilità in relazione alla condotta della FIA e del suo personale in questa materia. Sento più che mai che è importante alzarsi in piedi, richiamare un comportamento improprio e assicurarsi che le persone siano ritenute responsabili. Mentre alcuni potrebbero pensare che il silenzio li assolva dalle responsabilità – non lo fa.”
Il sostegno di Lewis Hamilton nei confronti di Susie Wolff
Durante il media day a Melbourne, il pilota Mercedes ancora fino al 2025, si è schierato totalmente a favore della Wolff: “C’è una vera e propria mancanza di responsabilità all’interno dello sport, la FIA. Molte cose accadono a porte chiuse, non c’è trasparenza e non c’è responsabilità, quando ne abbiamo bisogno. I tifosi ne hanno bisogno. Come si può avere fiducia nello sport?“
“Speriamo che questa presa di posizione crei un cambiamento e un impatto positivo. Soprattutto per le donne. È ancora uno sport dominato dagli uomini. Viviamo in un’epoca in cui se fai una denuncia vieni licenziata. Questa è una visione terribile da proiettare verso il mondo, soprattutto quando si parla di inclusività nello sport”.
“Sono incredibilmente orgoglioso di Susie. Penso che sia molto coraggiosa e che difenda grandi valori. È una vera leader. In un mondo in cui le persone vengono spesso messe a tacere, il fatto che si sia alzata in piedi è un grande messaggio“.
Foto: F1 Academy