Non si parla spesso del passato di Lando Norris, ma la 24h di Daytona 2018 è probabilmente uno dei momenti migliori, ma allo stesso tempo poco conosciuto, dell’attuale pilota McLaren…
Siamo a Daytona, negli Stati Uniti, gara inaugurale del campionato Endurance americano, conosciuto come IMSA.
Qualche mese prima, Fernando Alonso aveva deciso di voler prendere parte alla gara Endurance più importante d’America, attraverso United Autosport, di cui Zak Brown (Team Principal McLaren) è il fondatore.
Reduce dalla vittoria del campionato in Formula 3 e sotto l’ala di McLaren, Zak decide di mettere sulla Ligier JS P217 del suo team anche Lando Norris, che collaborerà con Fernando Alonso e Philip Hanson.
Ai tempi, le LMP2 erano molto più veloci di come sono ora: ricordiamo infatti che dal 2021 quest’ultime sono state “strozzate” per accogliere il nuovo regolamento Hypercar. Questo faceva sì che Norris, oltre ad essere al debutto con un prototipo, avrebbe dovuto gareggiare con l’auto più potente su cui avesse mai messo le mani.
Nel 2018 inoltre, le LMP2 correvano assieme alle DPI (Daytona Prototype International) nella categoria “assoluta”, e attraverso il BoP erano in grado di potersi giocare la vittoria.
COME LANDO NORRIS HA DIMOSTRATO IL SUO TALENTO
La vettura sarebbe partita in 13° posizione e sfavorita, ma già nei primi minuti le cose iniziarono a migliorare: Alonso ha subito passato 2 vetture e riuscì a stare in zona top 5 alla fine del suo stint. Arriva poi il turno di Lando, che riduce il distacco con le auto davanti finchè durante il tramonto non iniziano a cadere gocce di pioggia.
Sono queste le condizioni in cui il talento dei piloti viene messo in evidenza: Norris è stato il pilota più veloce su pista bagnata, colmando le carenze della Ligier in confronto alle Oreca e alle DPI.
Dopo la gara ha dichiarato di non sapere in che posizione si trovasse: solo una volta rientrato ai box scoprì che grazie a lui la sua vettura era in prima posizione. Inoltre, doppiando la gemella di United, notò sul display (che deve essere su tutte le vetture e deve illustrare la posizione dell’auto) il numero 8 il quale si trovava in nona posizione. Dopo averlo sorpassato, Norris pensava di essere in 8a posizione: in realtà, però, era primo e aveva appena doppiato la compagna di squadra.
I PROBLEMI E LA DELUSIONE FINALE
Sul bagnato, al debutto con un prototipo, Lando ha recuperato 33 secondi in 20 giri, ma purtroppo una volta sceso dalla vettura la gara per la sua squadra cambiò aspetto.
Hanson subì una foratura e successivamente la LMP2 ebbe anche un guasto alla pompa dei freni, il team United impiegò 40 minuti per risolvere il problema e così si ritrovarono 22esimi a 26 giri dai primi.
La rimonta non arrivò e la #23 concluse alla 13° posizione di classe e 38° assoluta.
Nonostante un non ottimo risultato finale, è stata una prova di talento da parte di Lando, il quale in condizioni difficoltose è riuscito a mettersi in evidenza. E se pensiamo a quello che vediamo oggi in Formula 1, non è un caso che Lando abbia avuto una marcia in più sul bagnato, come abbiamo visto in qualifica a Sochi 2021 o a Monaco 2023.
Foto: Ligier, United Autosports