Buon compleanno a Niki Lauda: la leggenda del motorsport avrebbe compiuto 75 anni
Nel giorno d’oggi, esattamente il 22 febbraio, sarebbe stato il compleanno di Niki Lauda, che avrebbe compiuto ben 75 anni.
Considerato uno tra i migliori piloti della storia della Formula 1, si è portato a casa tre campionati mondiali: due con la Scuderia Ferrari, più precisamente nel 1975 e 1977, e uno con la McLaren nel 1984.
Niki Lauda, alias ”Il computer”
”Il computer”, lo chiamavano. Un soprannome strano e alquanto inusuale, ma lo rappresentava a meraviglia: era gelido al volante, freddo come pochi.
Il debutto di Niki Lauda fu con una March nella massima categoria a ruote scoperte a casa sua, in Austria, nel 1971.
Il suo però fu un debutto durato solo una ventina di giri dato che venne costretto al ritiro poco dopo la partenza.
L’anno successivo disputò tutti i campionati previsti ma con scarsi risultati, anzi, scarsissimi risultati.
Per il 1973 l’austriaco aveva un altro piano in mente, quello di correre con la BRM, ma la vera svolta ebbe luogo nel 1974 quando Clay Regazzoni lo favorì a Maranello, con la squadra della Rossa.
Niki Lauda, il suo carattere puntiglioso e la Scuderia Ferrari
È proprio a questo periodo che risale forse uno degli aneddoti più divertenti e famosi della storia dell’automobilismo.
Partiamo dal retroscena.
Era inverno e i due piloti della Ferrari erano impegnati a mettere a punto la nuova vettura che il team avrebbe utilizzato durante la stagione; una vettura difficile da guidare, fortemente sottosterzante e poco veloce.
È qui che Niki Lauda esordì con una frase che lo stesso Piero Ferrari, con una certa dimestichezza con la lingua inglese, non voleva tradurre al padre Enzo perché ”una Ferrari non è mai una macchina di merda”, contrariamente a ciò che era uscito dalla bocca dell’austriaco.
Lauda, dall’intelligenza fuori dal comune, aveva detto al Drake che avrebbe potuto rendere la macchina più veloce di almeno cinque decimi. La risposta del Commendatore non si fece attendere molto e può essere facilmente riassunta in tal modo: ”O ci riesci, o sei fuori.”
Grazie anche al maestoso lavoro di Mauro Forghieri, la monoposto ebbe presto un miglioramento di circa otto decimi. Questo era il periodo d’oro della Formula 1.
La ”fine” dei giochi per Niki Lauda
Niki Lauda abbandò questa categoria nel 1985, dopo un anno pieno di inconvenienti.
Tuttavia, basta pensare all’episodio che gli sarebbe potuto costare la vita, durante il gran premio di Germania del 1976 per capire che la sua sia una storia piena di dedizione e di passione, di forza di volontà e di resilienza.
Dopo essere sopravvissuto al fuoco, uno dei suoi commenti è stato: “Preferisco avere ancora il piede destro che funziona, piuttosto che un bel viso”. Questo spiega anche quella che era l’abitudine di Lauda di indossare sempre un cappellino rosso in pubblico, quasi come se fosse il suo simbolo.
Tanti auguri Niki, ovunque tu sia.
Foto: X.com