Clamorosa rivelazione di Johnny Herbert: “La famiglia non fa trapelare nulla, ma da seconde voci ho saputo che Michael Schumacher si siede a tavola a mangiare”
Sulle condizioni di Michael Schumacher, come ormai abbiamo detto e stradetto, sappiamo davvero pochissimo. Una scelta politica, quella della famiglia, in linea con il carattere del Kaiser: una vita privata riservatissima, ed ancor più riservata dopo il 29 dicembre 2013. Ad intervenire “a gamba tesa” è stato però Johnny Herbert, ex pilota di Formula 1 vincitore di 3 Gran Premi in Formula 1, oltre che della 24 Ore di Le Mans nel 1991 con la Mazda.
Così parlò lo scorso settembre Roger Benoit, ex giornalista di Formula 1 e grande amico della leggenda della Ferrari, al giornale tedesco Blick: “No, non so come sta Michael. Ma la risposta a questa domande la ha data suo figlio Mick, due anni fa. ‘Darei qualsiasi cosa per parlare con papà‘: questa frase la dice lunga su come sta dopo 3500 giorni dall’incidente… è un caso senza speranza“, concluse Benoit.
Le parole di Johnny Herbert
Diverse, decisamente diverse, le parole di Johnny Herbert, che fu anche compagno di squadra di Michael Schumacher nel 1994 e 1995, quando il Kaiser vinse i suoi primi due mondiali consecutivi. Così Herbert ha parlato del tedesco: “Aveva un lato divertente ed uno serio. Chiaramente in pista voleva ottenere il meglio di sè stesso, ma fuori si divertiva, soprattutto a fine stagione.”
“Dopo Adelaide, infatti, ci godevamo tutti i piaceri della vita. D’altronde potevamo farlo una sola volta l’anno: Michael si aggirava per la stanza e sbottonava le camicie a tutti, strappandole con forza. Era il suo lato divertente, un lato che in pochi hanno avuto la fortuna di vedere ma che spero, un giorno, possiamo tornare a vedere tutti”, ha aggiunto Herbert.
Veniamo poi al dunque. Alla domanda “Hai aggiornamenti su come sta Michael Schumacher?“, Herbert ha risposto: “Sento solo voci esterne su come sta Schumi. Ho saputo, da chi fa parte della Formula 1, che addirittura Schumacher si siede a tavola per la cena, ma non so quanto sia vero. Possiamo solo sapere per vie traverse, Michael è sempre stato riservato e comprendo al 100% il comportamento della sua famiglia”.
“A mio parere, e sottolineo ciò, credo che il fatto che la famiglia non abbia più fatto sapere nulla sia emblematico: probabilmente si trova nella stessa situazione dell’incidente, o comunque ci sono stati pochi miglioramenti. Suppongo che la famiglia stia cercando una cura dalla scienza che non è stata trovata, in modo da riportare in vita il Michael che tutti conosciamo“, ha concluso Herbert.
Un mix di fiducia e malinconia, che riporta alla mente i ricordi ormai lontani di un Michael sorridente: la speranza è l’ultima a morire, ma ad oltre dieci anni dall’incidente sono ancora pressochè nulle le informazioni che abbiamo su Michael Schumacher.
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