Il GP del Canada 1981 è ricordato come uno dei migliori del piccolo grande uomo, Villeneuve, che ha dimostrato tutto il suo talento nelle condizioni miste
Gilles Villeneuve è ricordato come uno dei piloti migliori di sempre, e nonostante non sia riuscito a vincere un mondiale è rimasto nel cuore dei tifosi della Ferrari.
Il 1981 non è un anno particolarmente felice per il cavallino, tenuto a conformarsi ai regolamenti della Formula 1: a Maranello si trovano con grandi problemi di affidabilità al turbo.
Gilles riesce a far sorridere tutti gli italiani e non solo: la 27 quell’anno ha già vinto a Monaco e in Spagna. In Italia tutti vanno pazzi per Gilles.
In quell’anno i contendenti sono Carlos Reutemann e Nelson Piquet (uscito vincitore).
Al GP del Canada 1981 perciò i tifosi della Ferrari non arrivano carichi di aspettative, ma le tribune si riempiono a guardare il mito, l’idolo di casa: Gilles Villeneuve.
Il Gran Premio è fortemente condizionato dagli agenti atmosferici: a poche ore dal via inizia a piovere a dirotto. Un acquazzone caratteristico del paese nordamericano, che si trasforma addirittura in fiocchi di neve.
Alla partenza Alan Jones scatta e si ritrova primo in curva 1, ma è costretto al ritiro al seguito di un errore commesso sotto la pioggia. Prende allora la leadership Alain Prost che però deve fronteggiare dei problemi ai freni della sua Renault e anche lui è costretto al ritiro dopo aver subito il sorpasso di Lafitte.
Inizia la magia di Villeneuve
Lafitte prende la testa della GP del Canada 1981 e sembra condurre fermamente la gara.
Il vero spettacolo, però, è nelle retrovie… Villeneuve, reduce da un contatto con l’acerrimo rivale Arnoux, è sfilato in decima posizione, ma è avvantaggiato dalla scelta delle gomme bagnate della Michelin. Il canadese dopo appena quindici giri si ritrova nella zona di podio. Gilles danza con la sua 126 CK e dimostra tutto il suo immenso talento.
Il tracciato si sta asciugando in Canada, ma Gilles non perde occasione di ingarellarsi con Watson nonostante l’ala rotta nel primo giro.
Villeneuve si trova a fronteggiare Elio De Angelis, doppiato e nel tentativo di sorpassalo finisce in testacoda e distrugge l’ala anteriore, che si incastra in un modo obliquo piuttosto che taccarsi definitivamente. Una posizione inconsueta e stranissima.
Villeneuve non ha visuale del circuito, in quanto è coperta dall’ala, ma è qua che accade la magia. L’aviatore guida per tre giri senza vedere, alla cieca. Il mondo resta a guardare a bocca aperta. Gilles ricorda a memoria ogni sfumatura del tracciato fino a quando al giro 57 l’ala si spezza e vola via. La numero 27 non ha bisogno di pit stop e continua, nonostante un’ala mancante.
Gilles prosegue ed ottiene un terzo posto, seguendo Lafitte e Watson.
Quel giorno Villeneuve ha condotto una gara clamorosa, dando atto a tutto il mondo del suo infinito talento e della sua immortalità, troncate l’anno dopo dall’incidente a Zolder che purtroppo noi tutti conosciamo.
Villeneuve non è riuscito a centrare il titolo Mondiale e non è riuscito a coronare il sogno di una vita, ma conserva un posto nel cuore di ogni tifoso. Il canadese in qualche modo ricorda Charles Leclerc. I due hanno a disposizione un enorme talento, ma non hanno (ancora) concluso niente di concreto.
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