16 settembre 2001. Monza, Gran Premio d’Italia.
Cinque giorni prima sono scomparse 2.996 persone a New York in 4 attacchi suicidi compiuti da Al Qaida.
Più di 6.000 sono feriti, mentre in milioni sono sotto shock. Gli USA sono in ginocchio, forse per la prima volta nella loro storia. Le Torri Gemelle crollano, e il mondo non ha mai temuto così tanto la Terza Guerra Mondiale.
Ma il dramma non finisce qui. Il 15 settembre, mentre in Autodromo si stanno disputando le qualifiche, arriva una notizia terribile: Alex Zanardi è in pericolo di vita dopo un gravissimo incidente in CART, e gli sono state amputate entrambe le gambe.
Il clima è drammatico, quasi surreale. In pochi giorni il rischio di una Terza Guerra Mondiale sommato all’incidente di Alex Zanardi, il quale lottava tra la vita e la morte.
Tragedie che portano inevitabilmente tutti a chiedere per il rinvio della corsa: richiesta però rifiutata da Bernie Ecclestone, che non voleva perdere gli incassi derivanti dai diritti televisivi.
Una tragedia a cui però la Ferrari vuole rendere omaggio: nonostante per la scuderia di Maranello questa sia la gara di casa, la Rossa decide di spogliarsi “a nudo”, togliendo ogni sponsor sia dalla livrea, sia dall’abbigliamento di piloti e meccanici.
Non solo: il musetto della F2001 viene dipinto di nero, in segno di lutto per tutte le vittime del terribile attentato alle Torri Gemelle.
Un weekend che vedrà la prima vittoria in carriera di Juan Pablo Montoya, che come tutti quanti si rifiuterà di celebrare il podio. Nessuno è felice, nessuno festeggia: troppo grande il lutto, troppa la paura dopo tutto ciò che è successo.
Fonte immagini: Wikipedia.it