A tutti, oggi, piace usare la parola “ripartire” dopo il ritiro in Brasile di Charles Leclerc. Eppure non è lui a dover ripartire…
Dalla prima fila ottiene 5 vittorie e 6 ritiri.
Il primo pilota nella storia ad ottenere squalifica, ritiro e non partenza partendo dalla pole.
Oggi è impossibile non stare vicino a Charles Leclerc, un talento tradito troppe volte dalla sua unica Fede, la Scuderia Ferrari, l’ultima ieri, con il ritiro ancor prima della partenza nel GP del Brasile.
E non è facile.
Perché aspetti settimane per uno dei gran premi più belli dell’anno, fai tutto bene, le premesse per (almeno) un podio ci sono tutte, e…
Nemmeno parte. Nemmeno l’ansia della partenza, nemmeno quella speranza di uscire dalla S di Senna davanti a Max Verstappen. Un ritiro, questo del Brasile, che probabilmente fa più male di molti altri, almeno nelle speranze di podio di Leclerc.
La statistica che premia il 2023 di Charles
“Ripartire”. Certo, bello slogan, a tutti oggi piace dire che Leclerc dovrà ripartire. Non è lui però a dover ripartire: su 20 gare disputate, soltanto in 7 Leclerc non ha avuto problemi di alcun tipo.
Risultato? In 5 su 7 è andato a podio, uno dei quali poi revocato con la squalifica ad Austin. E le altre due gare? Quarto. Nelle 7 gare senza problemi, dunque, Leclerc ottiene cinque podi e due quarti posti: statistiche che, ancora una volta, fanno capire tutto il potenziale del monegasco.
Numeri che non sono così casuali: quando non ci sono stati errori esterni, Leclerc ha quasi sempre portato a podio una macchina non certo perfetta.
Invoca a Lourdes, chiede perchè è così sfortunato: la realtà è che, probabilmente, la stagione del 2023 è molto più simile di quanto pensiamo a quella del 2022.
Spiace dirlo ma, ancora una volta, a ripartire non deve essere Charles Leclerc.
Foto: Scuderia Ferrari