Mercedes, quanti dubbi dopo il GP del Brasile

di Walter Izzo

Doccia gelata per la Mercedes nel GP del Brasile, con Russell ritirato e Hamilton solo ottavo. E le parole di Toto dicono tutto…

Una delusione. Una grossa delusione. Un termine che raffigura perfettamente ciò che è stato il GP del Brasile per la Mercedes, l’ennesima brutta pagina di un 2023 opaco e senza vittorie. L’appuntamento di Interlagos era probabilmente il più atteso della stagione dagli uomini di Brackley, ammutoliti da un clamoroso flop della monoposto “nera”. La pista verde-oro era vista come tappa fondamentale per un ottimo risultato della scuderia tedesca, soprattutto in virtù delle caratteristiche del tracciato. L’aerodinamica e la buona trazione nel primo settore, unite al buon telaio nel settore centrale, dovevano infatti far svettare Mercedes. Lo shock e la delusione proprio per le alte aspettative si sono manifestate in seguito ad una velocità praticamente nulla sul dritto, e ad un crollo delle gomme molto anticipato.

George Russell nel GP del Brasile, costretto al ritiro a causa dei problemi sulla sua W14
George Russell nel GP del Brasile, costretto al ritiro a causa dei problemi sulla sua W14

Assurdo se consideriamo che proprio la gestione gomme sia sempre stato il punto di forza di Toto e i suoi. Proprio Toto Wolff ha ribattezzato così la gara: “Hamilton e Russell hanno guidato una cosa difficile, è molto deludente“. Parole dure, quasi di resa, dette da chi abituato ad arrivare secondo proprio non lo è.

Il problema affidabilità

Oltre alle scarse prestazioni sin dal venerdì, a far ribollire gli animi nel box Mercedes in questo gp del Brasile, ci ha pensato l’affidabilità della W14. Il motivo del DNF di George Russell è strettamente legato alle problematiche viste già nella Sprint Race, ovvero il surriscaldamento del motore. Sulla vettura numero 63, infatti, le temperature della power unit, in particolare dell’olio, erano schizzate oltre la soglia di sicurezza, costringendo la squadra al ritiro. Poco dopo anche Lewis Hamilton ha accusato ciò, con il team che lo esortava a chiedergli di continuare con le operazioni di “lift and coast”. Insomma, chi più ne ha, più ne metta.

La delusione dei piloti

Hamilton, solo ottavo (peggior risultato di sempre per lui in carriera in Brasile dal 2012), ha descritto la macchina come “difficile da guidare”, ma soprattutto non funzionale al tracciato brasiliano. Eppure Lewis non dà colpe al setup, accusato invece a monte dalla stampa nel paddock.

Non penso sia stato l’assetto errato a causare i nostri problemi. Sinceramente non riesco a trovare il motivo preciso. Semplicemente la macchina non funzionava, tutto qui. Mancava il carico aerodinamico ed eravamo anche lenti sul rettilinei. Penso di essere riuscito a fare il massimo per quello che avevo e il passo espresso oggi”. Il vincitore del gp del Brasile 2022, commenta invece così: “La macchina era semplicemente lenta questo weekend. Le gomme scivolavano e credo che quello che stavamo facendo fosse il massimo. Quindi, come ho detto, qualcosa non quadra“.

Ed è così che se un anno fa si festeggiava (e in molti inneggiavano alla rinascita), dodici mesi dopo tutto finisce nel dimenticatoio, azzerando quanto di buono sia stato fatto in questo biennio. Ammesso che di buono ci sia qualcosa…

Foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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