Se Jorge Martin dovesse vincere il mondiale entrerebbe di fatto nella storia, inseguendo un record raggiunto finora da pochi
Siamo ormai agli sgoccioli della stagione 2023 del motomondiale. E come lo scorso anno, il titolo Motogp non è stato ancora assegnato e neanche, in un certo senso, ipotecato. Jorge Martin e Pecco Bagnaia – attuale campione in carica – sono i due piloti che occupano le prime due caselle del mondiale ad una distanza minima: 389 punti per l’italiano e 376 per Jorge.
Le ultime gare
Seppur Bagnaia ha avuto su per giù il controllo del campionato fino a qualche round fa, “Martinator” sta
facendo tremare il pilota ufficiale Ducati nell’ultimo periodo, che si vede alle strette dopo le ottime
prestazioni dello spagnolo tra Indonesia e Thailandia.
Pecco non molla un millimetro e dimostra la sua maturità. In Thailandia ha chiuso secondo in gara alle spalle proprio di Martin, seppur non partendo da una ottima posizione. In Australia – dove si è svolta solo la gara
completa che è stata anticipata al sabato per condizioni meteo avverse – arriva secondo dietro a Zarco, al
contrario dello spagnolo che finisce il round in quinta piazza.
Il club dei campioni nei team non ufficiali
Se Martin vincesse il titolo mondiale 2023 entrerebbe di diritto tra quei piloti che hanno trionfato pur non disponendo di una moto factory. Anche se sappiamo, come ha specificato Gigi Dall’Igna, che la moto
Pramac del numero #89 dispone delle stesse specifiche e aggiornamenti tecnici della Desmosedici di Pecco.
Dal 1949 al 1977 tutti i vincitori del titolo della classe regina gareggiarono per una squadra ufficiale. Da
allora, solo alcuni piloti di team indipendenti hanno vinto il campionato, tra loro: Kenny Roberts e Eddy
Lawson
Il primo fu il tre volte campione del mondo e proprio uno su moto non ufficiale. Roberts aveva un contratto con la Yamaha USA , non con la Yamaha Japan. Per capirci la sua squadra gestiva
la iconica moto con livrea gialla, bianca e nera.
Per quanto riguarda Lawson ha trionfato ben quattro volte ed è stato una delle bandiere del mitico team
Cagiva.
Lawson vinse i titoli MotoGP del 1984, 1986 e 1988 per la Marlboro Yamaha, per poi litigare con il proprietario
del team Giacomo Agostini per motivi di denaro e firmare nel 1989 con una squadra Honda,
gestita dal grande Erv Kanemoto. E proprio su questa moto si confermò ancora una volta campione.
Nella lotta odierna tra Pecco e Martin però c’è un fattore che rende il tutto più romantico ed è il fatto che
mai prima d’ora un pilota del team ufficiale e un pilota del team indipendente dello stesso produttore
hanno combattuto per il titolo. Staremo a vedere cosa succederà in questi ultimi tre round del
motomondiale che vedranno i piloti scendere nelle piste di Malesia, Qatar e Valencia.
FOTO: Pramac Racing, Press KTM