Il motorsport va verso una nuova era, quella delle due soste obbligatorie in F1 per gara. Ecco come potrebbe evolversi la situazione
La Formula 1, dopo il GP del Qatar, si è scontrata davanti ad una nuova realtà: se i piloti spingono e spremono la loro vettura al 100% (perché in Asia erano obbligatorie 3 soste) il risultato è gare divertenti, strategie chiare e sorpassi al limite, motivo per il quale si sta pensando ad inserire due soste obbligatorie in F1.
La Federazione Internazionale, che aveva pensato a questa soluzione di 3 soste a causa di motivi di sicurezza (infatti in Qatar le gomme presentavano micro fratture), ha capito, in accordo con Liberty Media, che le gare risultano migliori tramite questo format.
Cosa cambierebbe praticamente?
Come annunciato in precedenza, l’idea che i poteri forti della Formula 1 hanno pensato è quella di imporre a tutti i piloti di effettuare due pit-stop ad ogni GP, cosicché tutte le monoposte siano costrette a spremere le gomme senza pensare a gestirle e di conseguenza non dare il massimo, come, ad esempio, abbiamo visto a Singapore, dove i piloti non esprimevano tutto il potenziale delle gomme poichè in un circuito cittadino è difficile passare.
I contro di questa riforma, però, sono molteplici, in quanto verrebbe tolta alla Formula 1 gran parte della strategia e dell’imprevedibilità da cui è formata ai giorni nostri. Siamo infatti reduci da due gare in cui stava alla scelta strategica di ogni singolo team determinare se optare per una o due soste, perciò i weekend sarebbero più accesi dal punto di vista dei passi gara, ma monotoni per le strategie.
Foto: Formula 1