I track limits sono uno degli argomenti più caldi di questo 2023, ed anche ad Austin il problema si è ripresentato
I track limits sono oggettivamente un problema per la Formula 1 odierna e ieri sera ad Austin ne abbiamo avuto la solita prova. Questa volta ad essere colpito è il 3 volte campione del mondo Max Verstappen che, sull’ultimo tentativo di Q3, è andato lungo alla penultima curva per pochi millimetri. Questo piccolo intervallo di tempo tra la linea bianca e la sua ruota, però, gli è costato 5 posizioni, passando da primo a sesto.
In questo caso è toccata a Max la sfortuna, dovuta anche a una RB19 non stabile come siamo abituati a vedere, con l’olandese che ha dovuto spingere più del normale, oltre al consentito da queste severe regole imposte dalla FIA. Gli episodi di quest’anno, però, sono innumerevoli.
Il più recente è in Qatar, quando i due piloti McLaren vennero depredati delle loro posizioni d’arrivo a causa dei soliti pochi millimetri, o Leclerc che nell’ultimo giro della Sprint non aveva aderenza ed è incappato in 4 avvertimenti in 4 curve quasi consecutive.
Il caso più scioccante è Austria, quando nel GP gli steward hanno dovuto rivedere più di 1200 casi di track limits.
Le possibili soluzioni
Le soluzioni possibili sono molteplici e la più facile, intuitiva e che offre più spettacolo è probabilmente quella di lasciar correre i piloti (un po’ come nel 2020, per intenderci, quando in molte piste come il Mugello non esistevano track limits), cosicché ognuno possa trovare il limite nel quale perde/guadagna uscendo di qualche millimetro.
Ma finchè la regola sui track limits rimarrà, l’unico modo per non essere penalizzati sarà quello di rimanere dentro le righe bianche.
Foto: X/MarkGomez24, Scuderia Ferrari