Sergio Perez e Lance Stroll sono ormai mentalmente K.O.: così si spiega il motivo delle numerose prestazioni sottotono dei due
La Formula 1 è uno sport mentale. Non è il calcio, l’NBA o altri sport, dove per essere nella leggenda non devi necessariamente essere un leader a livello mentale: in F1, se soltanto per te è una giornata storta, sicuramente verrai schiacciato dagli altri 19… ed è proprio ciò che sta succedendo a Lance Stroll e Sergio Perez.
Verstappen, Alonso, ma soprattutto Hamilton, sono dei killer psicologici. Ti devastano mentalmente, e una volta che sei psicologicamente morto passano al prossimo compagno di squadra.
Lance e Checo sono, in questo momento, devastati. Ed essere col morale a terra in Formula 1 comporta essere lenti: se poi hai due fenomeni come compagni, allora la “figuraccia” si amplifica.
E la prova la si ha guardando proprio questa stagione: entrambi partono forte, per poi piano piano perdersi e commettere errori e prestazioni banali, talvolta imbarazzanti.
Perez è più veloce di Verstappen nelle prime due gare su quattro: a Baku, addirittura, soltanto un pit anticipato a Max evita il sorpasso di Checo in pista.
Stroll inizia l’anno con un polso appena operato, senza aver fatto i test e avendo girato meno nelle libere per i dolori: si piazza sesto, dopo aver fatto tutta la gara con Sainz e Hamilton. Notevole anche la prestazione in Spagna, dove batte sia in qualifica, sia in gara, l’uomo di casa Fernando Alonso, in grande forma dopo Montecarlo.
Sta a loro, ora, ritrovare la condizione mentale per chiudere dignitosamente l’anno: sul 2024, però, ci sarà molto lavoro da fare, ma non certo nelle abilità.
Foto: Oracle Red Bull Racing, Aston Martin Cognizant Aramco Team