Perez racconta: “Non stavo bene, ora ho un mental coach“

by Stefano Zambroni

Sergio Perez si è per la prima volta confidato alle telecamere: “Periodo difficilissimo, ora ho imparato a stare bene con me stesso e soprattutto con la mia famiglia grazie a un mental coach”

Era un po’ il segreto di Pulcinella, ma resta decisamente una spiacevole notizia: Sergio Perez ha dichiarato di aver sofferto e attraversato un periodo decisamente difficile, combattuto grazie all’aiuto di un mental coach. Non è il primo pilota a farlo: nel passato, tanti altri hanno pensato che ciò potesse renderli più forti. Uno su tutti Yuki Tsunoda, che ebbe il coraggio di dichiararlo apertamente, proprio come ha fatto ora Sergio Perez.

Sergio Perez al GP di Singapore, ha dichiarato di aver avuto bisogno di un mental coach
Sergio Perez al GP di Singapore, ha dichiarato di aver avuto bisogno di un mental coach

Perez si è infatti aperto per la prima volta sull’argomentosalute mentale“, molto importante per i piloti: La Formula 1 è il mio sport, la mia vita, la mia passione. Se stai attraversando un periodo molto difficile al lavoro, è difficile essere allegri a casa con tua moglie e i tuoi figli. Ecco perché ho assunto un mental coach: la mia famiglia merita che io stia bene con loro, merita di avere quell’allegro padre a casa. Insieme al mio allenatore ho iniziato a lavorare per diventare la migliore versione di me stesso a casa, ma anche come pilota”.

“Di conseguenza, ho ritrovato la positività. Ora ho 33 anni, ma sto ancora imparando ogni giorno. In pista, ma sicuramente anche fuori. Anche per questo non ne avrò mai abbastanza della Formula 1. È davvero sorprendente quello che questo sport mi dà ancora, ha concluso Perez, visibilmente scosso dallo stato d’animo che lo ha afflitto negli ultimi difficili mesi, dove addirittura si è pensato che lui e Verstappen guidassero due vetture diverse per quanto sia ampio il distacco.

Alba-Modellismo

E quelle dichiarazioni di Marko…

Davanti ad un discorso così personale come quello di Perez, però, stona ancora una volta l’arroganza con la quale Helmut Marko (e più in generale tutto il team Red Bull) hanno trattato il messicano: ricordiamo che la FIA stessa è intervenuta sulle dichiarazioni di Marko delle settimane passate (il quale sosteneva che Perez, per via della sua nazionalità, era meno concentrato di un Vettel o di un Verstappen), ammonendo il dirigente austriaco.

Foto: Oracle Red Bull Racing

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