McLaren e la maledizione di una vittoria quasi inarrivabile

di Walter Izzo

La casa di Woking non vede il gradino più alto del podio da più di due anni, eppure da Suzuka emerge speranza per il 2024 di McLaren

744 giorni. Questo è l’enorme lasso temporale che i tifosi McLaren e Zak Brown continuano ad aggiornare weekend dopo weekend, confermando quanto manchi il ritorno alla vittoria e il sapore dello champagne alle monoposto arancioni. La squadra inglese non esulta in grande stile infatti dall’incredibile doppietta di Monza, con Daniel Ricciardo che la spuntò su Lando Norris, in seguito anche all’incidente tra Verstappen ed Hamilton. Dopo un buon 2021 concluso tra le prime quattro forze, il 2022 ha illuso amaramente un team totalmente allo sbaraglio e praticamente nelle retrovie per lunghi tratti della stagione.

Lando Norris in azione a Suzuka con la McLaren MCL60
Lando Norris in azione a Suzuka con la McLaren MCL60

L’azzardo Piastri è di fatto anche frutto della rabbia e ormai della sensazione di non aver più nulla da perdere in ottica 2023. L’azzardo non solo ha pagato, ma rappresenta il futuro di un team che avrà potenzialmente il duo più incisivo in vista della prossima stagione. E Suzuka non ha fatto altro che confermare quanto il rookie australiano e l’intero box McLaren siano pronti al salto di qualità.

Il doppio podio giapponese come speranza per un Lando sempre più forte

“E se solo non ci fosse Max…” è diventata una delle citazioni sicuramente più rimuginate da qualsiasi membro e supporter McLaren non solo a Suzuka, ma praticamente a partire da Spielberg in poi. Già, perché dopo un anno e mezzo di riposo ingiustificato, Zak Brown e il neo Team Principal Andrea Stella hanno invertito bruscamente la rotta dall’Austria in poi, in seguito ad uno degli inizi più catastrofici della storia del team britannico. Il coraggio e la voglia di osare con conseguenti sviluppi e una mini rivoluzione della vettura MCL60, hanno condotto McLaren a cambiare decisamente pelle, evitando di fatto l’ennesimo anno fallimentare (eccetto il triennio 2019-2021, nell’era ibrida solo disastri).

Silverstone, oltre a lanciare un gran messaggio di forza alle rivali, Max incluso, ha spinto sempre più in alto una macchina che, salvo sorprese, sarà fresca candidata alla lotta serrata per il secondo posto la prossima stagione. E Suzuka non ha fatto che confermare ciò, con un doppio podio che se da un lato inserisce Lando nell’inutile classifica di maggiori punti realizzati senza vittorie, da un altro non può che far gioire il talento di Bristol, ancora una volta confermatosi pronto a fiutare l’occasione. Manca solo quella vittoria, dannata vittoria, che prima o poi arriverà, ma che nel frattempo non può far altro che farsi attendere e lasciarsi desiderare da uno che lentamente sta gettando le basi per un futuro da campione. Futuro da campione il suo e quello di tutta Woking.

Foto: @McLaren F1

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